La famiglia Scassini si impegna nel settore agricolo e zootecnico in Umbria sin dagli anni ’50, ma è nel 2008 che la produzione vitivinicola assume un ruolo significativo. In quell’anno il titolare Giorgio Scassini acquisisce ulteriori terreni dislocati nelle zone collinari di Massa Martana (PG) e San Venanzo (TR), annettendoli ai 500 ettari di proprietà aziendale. Nel proseguo degli anni, con l’accrescersi della passione nella produzione di vino, le superfici vitate hanno raggiunto gli attuali 20 ettari totali. In particolare, gli impianti effettuati hanno riguardato le varietà autoctone, espressione irrinunciabile del territorio umbro, come il Grechetto e il recentissimo
Trebbiano Spoletino. Ma anche varietà internazionali, come il Pinot Nero e il Cabernet Sauvignon, collocati in area vulcanica nei vigneti di Ripalvella – San Venanzo. Proprio qui si trovano la cantina, una struttura moderna ed attrezzata per accogliere tutto il processo produttivo del vino, e la struttura ricettiva agrituristica offre all’eno-appassionato la possibilità di vivere da vicino il territorio e toccare con mano il valore di ciò che esso è in grado di produrre.
– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Fattoria di Monticello è un nome legato al territorio: con il termine Fattoria abbiamo voluto sintetizzare la varietà delle nostre produzioni. Attraverso la nostra filiera agricola, infatti, produciamo non solo vino, ma anche olio extra vergine d’oliva, carni, cereali, leguminose e cibi di assoluta qualità che serviamo a tavola presso il nostro agriturismo.
Il nostro logo rappresenta un casale di campagna, tipico del nostro territorio umbro, rivisitato in stile moderno. La mezzaluna di color rosso ci ricorda il calice di un bicchiere di vino.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
La famiglia Scassini lavora nel settore agricolo e zootecnico dagli anni ’50. Fattoria di Monticello nasce nel 2008, l’anno in cui il titolare Giorgio Scassini acquisisce terreni dislocati nelle zone collinari tra Massa Martana (PG) e San Venanzo (TR) costituendo una proprietà aziendale di 500 ettari dedicata alla produzione di vini, Olio Extra Vergine di Oliva, cereali, leguminose, carni bovine (di razza Marchigiana certificata IGP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale).
Gli ettari vitati sono attualmente 20 e comprendono sia varietà autoctone, come il Grechetto e il recentissimo Trebbiano Spoletino, espressioni irrinunciabili del nostro territorio, sia varietà internazionali come il Pinot Nero e il Cabernet Sauvignon, collocati nell’area vulcanica di Ripalvella – San Venanzo. Proprio qui, nel 2015, è stata realizzata la nuova cantina, una struttura moderna ed attrezzata per accogliere tutto il processo produttivo del vino. Infine, nel 2017 è stata inaugurata la struttura agrituristica, che offre all’eno-appassionato la possibilità di vivere da vicino il territorio e toccare con mano il valore di ciò che esso è in grado di produrre.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
Sicuramente il connubio tra l’autoctono, quindi tradizione e territorio, e l’internazionale. Non abbiamo rinunciato alle varietà del territorio e al tempo stesso abbiamo voluto scommettere su dei vitigni insoliti per l’Umbria, come il Pinot nero, coltivato a 450 m s.l.m., su terreno di origine vulcanica. Una sfida che ogni anno ci gratifica sempre di più.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Gli eno-appassionati in generale. Dai ristoranti ed enoteche fino al consumatore finale che ama accompagnare i propri pasti ad un buon vino. Molti sono gli amanti del vino che ospitiamo durante l’anno in cantina. A loro proponiamo non la semplice degustazione, ma un vero e proprio abbinamento dei nostri vini con i gusti e i sapori del nostro territorio.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Cerchiamo di coniugare tradizione ed innovazione. Ad esempio, nella produzione del nostro passito Mi’Chicco ci affidiamo all’appassimento naturale delle uve (raccolte rigorosamente a mano) su graticci e alla lavorazione con torchio manuale a vite. Al contempo però, essendo la Cantina nata nel 2015, è stata dotata delle attrezzature e delle tecnologie più moderne, quali la pressa soffice a membrana per il massimo rispetto delle qualità delle uve, il totale controllo della gestione delle temperature e sistemi di inertizzazione con azoto di tutti i macchinari. E poi ancora: l’utilizzo di un analizzatore fotometrico in grado di svolgere in tempo reale tutte le analisi dei vini dalla vinificazione al confezionamento, che avviene tramite un moderno sistema di imbottigliamento per il controllo autonomo e totale del ciclo produttivo.
– Quali sono i canali di vendita utilizzati per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Vendita diretta, sia a privato che al settore ho.re.ca. e vendita online tramite il nostro e-shop www.fattoriadimonticello.it e altre principali piattaforme. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, abbiamo comunque mantenuto i canali tradizionali, ma sicuramente implementato il canale delle vendite online che seppur in funzione già da prima, ha visto un aumento delle vendite. Nella stagione estiva, poi, i nostri clienti da tutta Italia sono tornati a trovarci per acquistare di persona e una volta rientrati a casa, hanno continuato ad acquistare attraverso il nostro shop online.
Sapere di spedire un po’ di Umbria a casa dei nostri amici in Italia e all’estero è un’idea che ci entusiasma e gratifica, soprattutto in questo periodo di limitazione negli spostamenti. Se gli amanti del vino non possono venire in Umbria, è l’Umbria che può arrivare da loro.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Certamente. Organizziamo visite guidate della cantina, e della fattoria in generale, per coloro che hanno il piacere di venire a conoscere di persona la nostra realtà. Dalla sala di lavorazione delle uve, fino alla barricaia: raccontiamo come nascono i nostri vini dal grappolo fino al calice. Poi, in piena atmosfera conviviale, ci sediamo a tavola e ad ogni vino abbiniamo i prodotti del nostro territorio. Un esempio? I buonissimi salumi stagionati umbri serviti con calda torta al testo o pane sciapo fatto in casa.
Ogni degustazione diventa un’occasione unica e piacevole per conoscersi e farsi conoscere.
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