Una selezione dedicata all’Italia da Alberto Massucco, imprenditore e appassionato conoscitore di champagne che, conquistato dalla freschezza di Trousset-Guillemart e dall’energia di Rochet-Bocart, ha intrapreso questa nuova avventura, diventando importatore e distributore per l’Italia di piccole Maison di champagne. La selezione è stata effettuata tramite una vera e propria azione di scouting durata anni, svolta attraverso innumerevoli viaggi nella Champagne, alla ricerca dei piccoli vigneron, altresì denominati recultant manipulant, ovvero coloro che producono champagne unicamente dalle uve che loro stessi coltivano. Da importatore a produttore il passo non è breve ma, poichè i sogni vanno coltivati, proprio come la vigna, ecco che i frutti, grazie alla dedizione ed all’impegno, non tardano ad arrivare: una vigna di proprietà, l’emozione della prima vendemmia e uno champagne esclusivo. Occorrerà molta pazienza, si sa, anni di attesa, per poterne godere. “Piacer, figlio di affanno” disse il Poeta.
Photo credit Benedetta Bassanelli
– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Il nome della nostra azienda è molto semplice in quanto riporta esattamente il mio nome e cognome. Sono stato registrato, in Francia, come produttore. Il noto e stimato Erick De Sousa, infatti, realizza la mia linea di champagne. Il colore del logo è oro, perchè evoca immediatamente il colore dello champagne. E la stella è la ciliegina sulla torta.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
Sono un imprenditore nel settore metalmeccanico, a capo di un’azienda di famiglia fondata nel 1882. Appassionato di sfide e da sempre innamorato di quella parte della Francia che evoca, già nel suo nome, la bellezza, il fascino e la sinuosità di un vino che in tutto il mondo parla la sola lingua dell’eccellenza e dell’eleganza. Nel 2017 nasce così Alberto Massucco Champagne, che ora importa e distribuisce i prodotti di cinque piccole maison RM: Jean Philippe Trousset, Rochet Bocart, Gallois Bouchè, Eric Taillet e Les Fa’Bulleuses de Champagne. Nel 2018 nasce una collaborazione sempre mossa dalla mia passione, dal volermi spingere più in là, con Erick De Sousa, che salda indissolubilmente un’amicizia che dura da anni. Pertanto, la mia passione da una parte, e il savoir fare di Erick dall’altra, hanno dato vita ad una mia linea di champagne, un millesimao Blanc de Blancs Grand Cru vendemmia 2018 e un millesimato Blanc de Blancs Grand Cru vendemmia 2019, che potremo degustare aimè, solamente nel 2023.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
La scelta delle maison da importare e distribuire in Italia è frutto di una operazione di scouting durata anni. Il fattore umano è stato determinante nella selezione. Ho scelto vignerons che appartenessero alla categoria degli RM, la maggior parte dei quali sono Vigneron Independant, ovvero coloro che seguono tutto il processo produttivo al loro interno, dalla raccolta delle uve in vigne di proprietà, fino all’etichettatura delle bottiglie. Si tratta di persone con le quali esiste un rapporto umano di amicizia, oltre che porfessionale. Produttori attenti, ambiziosi con lo sguardo sempre rivolto al futuro, con una particolare attenzione all’ambiente. Ciò che caratterizza i prodotti che importo e distribuisco, è la loro unicità, data dallo stretto legame tra il territorio e l’uomo. Sono gli uomini e le loro scelte, sia in vigna che in cantina, che maggiormente contraddistinguono i prodotti.
Photo credit Benedetta Bassanelli
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Rischiando di essere ripetitivo, li descriverei come fortemente rappresentativi del territorio. Poi, andando nel particolare definirei lo champagne di Jean Philippe Trousset come estremamente fresco e piacevole, quello di Gallois Bouchè preciso ed elegante, quello di Mathilde teso e pulitissimo, quello di Eric gourmand. Discorso a parte, geniale, le fa’Bulleuses, con uno champagne costituito dai vini di 7 maison diverse, che ricoprono praticamente tutta l’AOC.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Il nostro consumatore tipo è un consumatore attento, alla ricerca di vere e proprie “chicche”. E’ un consumatore stanco delle ormai note maison ed è alla ricerca di uno champagne autentico, territoriale e per nulla scontato.
Photo credit Benedetta Bassanelli
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
I vignerons utilizzano le più moderne tecniche innovative affiancate alla tradizione champenoise raggiungendo l’eccellenza qualitativa.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Molta potenza, in questo momento storico, ce l’hanno i social, Facebook e Instagram. In questo particolare periodo di emergenza sanitaria cerchiamo di rallegrare la nostra clientela fornendo loro piccole parentesi di svago, e andando incontro alle loro esigenze così eterogenee.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Ci stiamo preparando per offrire delle degustazioni presso la nostra sede. Contiamo di essere pronti per la prossima primavera.
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