L’Agricola Bes – Bere e Sognare Bes è una piccolissima azienda vinicola situata nel Monferrato (Treville) con 6 ettari di terreno di cui circa 3 vitati. Nasce nel 2017 dalla voglia di sognare e dall’amore per la terra ed il vino. I proprietari, da subito indirizzati verso una cultura “verde” per poter lasciare alle prossime generazioni il piccolo lembo di terra privo di qualsiasi sostanza dannosa, hanno immediatamente convertito i terreni ed i vigneti alla produzione biologica. Il terreno sul quale nascono i vigneti prende origine da sedimenti marini. Un terroir calcareo, argilloso, alcalino e povero di nutrimenti, che conferisce ai vini delle piacevoli note fruttate e dalla spiccata mineralità.
– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Il nome della nostra azienda e il nostro logo racchiudono la nostra piccola, semplice storia famigliare. Bes oltre ad essere l’acronimo dei nostri cognomi (Balocco e Scheda), significa anche Bisogni educativi speciali ed anche Bere e Sognare. La nostra vita si è adattata, da circa 10 anni, a dei bisogni speciali che richiedono molta pazienza. Richiedono di saper aspettare con fiducia e combattere quotidianamente contro ogni tipo di avversità per raggiungere, lentamente, molto lentamente, risultati, seppur piccoli, ma per noi davvero molto importanti per la vita quotidiana. Necessità per i nostri piccoli così come per la natura, per la nostra vigna che deve essere accudita giornalmente con amore e fatica. Osservare, ascoltare, capire e cogliere il linguaggio della vite e dei nostri figli è, per noi, fondamentale. Il rispetto di ciò che ci circonda è il primo passo. Abbiamo deciso di intraprendere questo nuovo percorso e questa nuova vita – sotto certi aspetti, possiamo dire, imposta – con tanta energia e voglia di soddisfare i bisogni richiesti dalla natura e dal nostro piccolo e meraviglioso Dede. Nel logo si può scorgere oltre ad un grappolo d’uva anche una X. L’uva rappresenta il sogno diventato realtà e la x è la sindrome genetica rara di nostro figlio (X fragile).
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
Fin da piccolo percorrevo le colline del Monferrato con la macchina del nonno; andavamo nelle cascine dei contadini che producevano il vino. Ero piccolo e l’unica cosa che ricordo era il nonno che parlava con i contadini degustando il Grignolino. Parlavano dell’andamento dell’annata e della bontà del prodotto. Ricordo il nonno che sorseggiava e poi sorrideva al contadino come cenno di apprezzamento. Infine si acquistavano le damigiane e le si portavano in città per poi imbottigliarle nella successiva primavera. Ecco l’origine. Il sogno di un bimbo innamorato di quelle colline e instradato dal nonno sulla strada del vino, frutto della terra che a volte può essere un romanzo, altre poesia. Oggi mi sento fortunato. Con la passione, ma soprattutto con l’aiuto di tutta la famiglia, sto vivendo un sogno. Il sogno di poter far conoscere il nostro romanzo e la nostra poesia ai clienti. Noi aspettiamo sempre con tanta apprensione quei sorrisi impressi nella memoria di quel bambino.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
Diamo molta importanza alla natura e cerchiamo di coltivare nel modo più naturale possibile (stiamo aspettando la certificazione Bio per inizio Dicembre). Per troppo tempo non si è data importanza al frutto dal quale deriva il vino coltivandolo con prodotti chimici invasivi. Per noi portare in cantina l’uva, senza l’uso della chimica, è l’obiettivo minimo. Le nostre vigne vengono lavorate in modo biologico con uno sguardo puntato alla biodinamica. Creare la biodiversità in vigna significa permettere alle piante di irrobustirsi, di patire meno le patologie e di nutrirsi di quel che il terreno può trasmettere. I nostri terreni vengono curati con humus e letame. Inoltre, alterniamo anni con inerbimento spontaneo, ad anni dove seminiamo a Novembre il sovescio. Questo diventa fondamentale per avere un’identità nostra, unica, espressione del Monferrato.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
I nostri vini vogliono essere la fotografia dettagliata del territorio detto terroir in francese, cosa importantissima per un prodotto che sia veramente identitario ed elitario. In cantina si lavora in modo meno impattante possibile perchè sarebbe incoerente lavorare in un certo modo in vigna per poi rovinare tutto in cantina. I nostri vini sono fini, eleganti, territoriali e di grande bevibilità…doti che il Monferrato sa regalare. Spesso la bevibilità di un vino non viene giudicata, per noi invece risulta essere un requisito fondamentale. I nostri vini per il momento non vedono legno. Il nostro Grignolino è molto aderente come espressione a quello che è il Grignolino del Monferrato: rubino scarico (cerasuolo), ribes, piccoli frutti rossi freschi, spezie quali il pepe e tocchi vegetali. Lascia una bocca fresca, senza limature, di ottima acidità e tannino finale. La Barbera anche qui con le caratteristiche di acidità che, in sinergia con la sapidità, fanno della nostra barbera un vino di ottima sorbevolezza, succoso, vino tipo per merende sinoire, da salumi e formaggi ma anche da primi e secondi non impegnativi. Infine il Syrah: spesso e volentieri i vitigni stranieri sono molto varietali e poco territoriali. Noi puntiamo a fare in modo che prima si percepisca il territorio e poi, in seconda battuta, il vitigno. Mora, liquirizia e spezie quali il pepe nero e quel tocco minerale di grafite. Tutti i nostri vini in sintesi sono contraddistinti da una sola parola: Territorio.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A > chi si rivolge il vostro vino?
Il nostro vino si rivolge ai sognatori, ai curiosi, agli amanti, agli innamorati, agli artisti, ai poeti e agli gnomi.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Come già detto in precedenza siamo molto attenti alla tradizione (il non uso della chimica) ma siamo alla continua ricerca di soluzioni alternative che ci possano aiutare a tenere a bada le patologie principali della vite (peronospera ed oidio). Nell’ultima annata abbiamo utilizzato l’ozono su un vigneto e pensiamo di riprovare il prossimo anno. Tutto ciò che è innovazione e non ha nessun impatto sull’ambiente, ci incuriosisce.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri > clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Siamo un’azienda giovane e, per i primi due anni, abbiamo utilizzato solo la nostra forza commerciale; da quest’anno abbiamo iniziato con piccoli distributori che ricercano in primis la qualità, cioè prodotti di nicchia che solo un artigiano può regalare. L’anima e la poesia non la puoi ritrovare nell’industria. Nell’industria puoi trovare dei vini fatti molto bene, a volte benissimo ma che peccano di poesia e di anima.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Non organizziamo visite, ma su appuntamento è possibile venirci atrovare, degustare i nostri vini, immergersi nei vigneti e nelle dolci colline monferrine che di per sè regalano poesia. Insomma, le visite da noi prevedono…Bere e Sognare!
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