– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Si ha un significato in particolare, amorfo è tutto ciò che non ha una sua forma. Nel nostro caso sta a significare che le spezie che
utilizziamo sono naturali al 100% e sono all’interno della bottiglia non più sotto forma di bacche, radici, semi e foglie ma liquide e il liquido è il solido amorfo per eccellenza. Inoltre la X simboleggia il numero di spezie che compone la mia ricetta, dieci.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
L’azienda sta per compiere il primo anno di attività, possiamo dire che le origini non sono così lontane dal presente. Quello che mi ha
portato a compiere questa decisione è stata sicuramente la passione per la distillazione. Il mio percorso è iniziato con l’amore per il gin che mi ha portato a comprare un piccolo alambicco e fare esperimenti nella cucina del mio appartamento. Parte della mia formazione, oltre i corsi di degustazione di distillati di Accademia Vino ho seguito da esterno il corso di Chimica e Tecnologia degli aromi
alla facoltà di agraria del Polimi, un corso incentrato sull’estrazione degli aromi rivolto a futuri profumieri.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
Il packaging fa sicuramente il suo, non si era mai visto un distillato con un’etichetta mantenuta da due elastici. Quello che però notiamo essere la carta vincente è proprio l’artigianalità del liquido all’interno. La texture del distillato è di qualità e questa è data da una corretta infusione delle spezie che in base alla loro struttura vendono infuse a gradazioni alcoliche diverse. La ricetta in sé e quindi il gusto del gin, è unico e piacevole, questo ci aiuta a distinguerci molto.
– Se doveste raccontare i vostri gin a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Xamorfos è un gin da meditazione, da bere sia liscio che con una tonica. Nulla è come sembra, le note agrumate sono date dal pepe di Timut (con sentori di pompelmo) e quelle citriche dal lemongrass e dalle foglie di Kaffir. Il gusto è morbido e rotondo con una sua identità ed è quasi impossibile riconoscerne le spezie all’interno perché perfettamente bilanciate.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro gin?
Il nostro bevitore ideale è chiunque ami il gin e ne voglia bere uno davvero artigianale ed esclusivo, distillato in lotti di solo 370 bottiglie, i così detti Small Batch.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Siccome produco distillati e non vino, mi attengo al disciplinare del London Dry Gin e lo produco esattamente come veniva prodotto nel 1800. L’alambicco discontinuo da 250 litri è in rame, ed è scaldato con un bruciatore, quindi a fiamma viva e non a vapore caldo come quelli di ultima generazione. Non ho alcun processo automatizzato nella mia distilleria, tutto viene fatto a mano singolarmente per ogni
bottiglia. L’unico processo automatico è quello della macchina imbottigliatrice che comunque imbottiglia una sola bottiglia per volta.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
I canali di vendita per i privati più efficaci sono sicuramente i social media che veicola verso il nostro sito e-commerce. Per arrivare alle attività di somministrazione collaboro con diversi distributori in varie regioni.
– Organizzate visite in distilleria per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Certo, uno dei servizi che offro è proprio il percorso degustazione della durata di 2 ore. Prevede la visita in distilleria con la spiegazione dettagliata del mio processo di produzione (London Dry) e la differenza con gli altri stili (Cold Compound, Distilled
Gin). E’ inclusa nel percorso la degustazione comparativa tra Xamorfos e due gin prodotti con gli altri due metodi, più una bottiglia di Xamorfos in omaggio.
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