– Perché avete deciso di intraprendere questa esperienza? Da dove proviene la vostra passione per il vino? Quali sono le origini della vostra azienda?
La storia della cantina Vigne Matte, inizia con la lungimiranza di un imprenditore che, innamorato di Rolle e del vino, nel 1998 ha voluto rimettersi in gioco in un nuovo settore a lui caro. La famiglia Rui decide di ampliare le proprietà acquisendo il Casale Rosso che si trova a Rolle sulla sommità del poggio.
In questi anni, per poter valorizzare Rolle, piccolo borgo pittoresco, la famiglia Rui dà vita alla cantina Vigne Matte. La Cantina è stata progettata, realizzata e interamente costruita all’interno della collina, è quindi visibile solo dal crinale in cui il pendio discende verso i vigneti. Un intervento architettonico meticoloso.
Anche la scelta del nome “Vigne Matte” è strettamente legata all’evocazione di questo territorio e alla fortuna di possedere i ceppi di viti antiche, che ancora oggi vivono rigogliose tra i massi. Questi ceppi antichi, grazie alle forti e lunghe radici, riescono comunque ad insinuarsi nel terreno e a prendere il necessario per nutrirsi.
– Cosa significa per voi gestire un’azienda come la vostra?
Produrre vino non è solo un lavoro, è una vocazione che bisogna possedere e preservare per produrre i frutti migliori.
– Come nasce il vostro vino? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Il nostro vino nasce dal recupero dei vigneti presenti nel nostro territorio ormai da centinaia di anni. Il nostro approccio è decisamente tradizionale e in questo modo preserviamo la cultura del fare Prosecco.
– Quali sono secondo voi le caratteristiche principali dei vostri vini?
Inizia tutto nel vigneto. Qui si fa viticoltura eroica. Tutto viene fatto a mano, dalla potatura alla cura del vigneto alla vendemmia. In cantina c’è un lavoro scrupoloso per ottenere la bollicina perfetta. I nostri vini sono estremamente verticali, hanno un’importante mineralità e sapidità data dall’arenaria marina presente nelle nostre colline.
– Qual è il futuro della vostra cantina? Avete già dei progetti in mente?
Il futuro dell’azienda sta nell’accoglienza. Ci troviamo in uno dei borghi più belli d’Italia, nelle colline patrimonio Unesco. Abbiamo in progetto di aprire anche un b&b.
– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino?
Le uve di ottima qualità, trasformazioni enologiche, annata.
– Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero?
Eleganza del perlage, grande verticalità.
– Qual è il vostro rapporto con il territorio?
Avere dei vigneti curati non basta. Oltre ai 30 ettari messi a vigneto la proprietà comprende 10 ettari a bosco. Tutto il nostro lavoro si concentra sulla tutela della biodiversità e del paesaggio. La cantina è luogo d’incontro, a ogni visitatore viene raccontata la storia di queste terre.
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