– Perchè avete deciso di intraprendere questa esperienza? Da dove proviene la vostra passione per il vino? Quali sono le origini della vostra azienda?
Siamo due fratelli nati e cresciuti in Veneto che nel 2017 hanno fondato Venit, realtà tra il Friuli e il Veneto che propone vini biologici.
Non avevamo alle spalle una realtà familiare già attiva nel settore agricolo, la nostra passione nasce dal piccolo vigneto ad uso personale di nostro nonno e dalla vinificazione casalinga delle sue uve. In questo contesto abbiamo sperimentato le nostre prime vinificazioni e consolidato il nostro rapporto. Venit nasce quindi dalla passione e dal sogno che ci univa, quello di realizzare un vigneto e una cantina tutta nostra.
Appena presentatasi l’occasione di coltivare la nostra prima campagna, abbiamo deciso di intraprendere il percorso che meglio poteva rappresentarci, quello del metodo biologico e delle varietà resistenti. Un progetto fresco che incontra rispetto dell’ambiente e novità.
– Cosa significa per voi gestire un’azienda come la vostra?
Competenza, dedizione e umiltà. Il nostro team di consulenti ed esperti ci permette di studiare le migliori strategie per affrontare ogni annata e ottenere il meglio che la pianta può dare nel nostro territorio. Ovviamente ciò comporta molta dedizione sul lavoro e grande umiltà nel rispettare tempi ed esigenze delle natura in campagna, tipicità e potenzialità della materia prima in cantina.
– Come nasce il vostro vino? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Abbiamo un approccio più innovativo che tradizionale. In particolare in campagna le tecniche sono all’avanguardia, sfruttiamo al massimo la tecnologia per ridurre al minimo gli impatti sull’ambiente e garantire qualità delle produzioni
– Quali sono secondo voi le caratteristiche principali dei vostri vini?
Freschezza e innovazione. Per il momento stiamo proponendo una linea di vini freschi, di buona persistenza e territorialità, e una linea innovativa di vini altrettanto freschi e di qualità che presentano nuovi profili degustativi (vini Piwi).
– Qual è il futuro della vostra cantina? Avete già dei progetti in mente?
Per noi sarà quello che continuare a studiare e ampliare la nostra offerta di prodotti Piwi, oltre a perseguire e migliorare la sostenibilità nei nostri metodi di produzione.
– Quali sono le sensazioni che volete trasmettere ai consumatori attraverso le vostre etichette?
Il prodotto esprimerà la nostra etica di lavoro, rappresentata nei simbolismi grafici delle nostre etichette, come ad esempio l’occhio del Preludio, che indica capacità di saper guardare lontano e, quindi, in anticipo sui tempi.
Il vino, che presenta freschezza e complessità, sarà l’espressione della nostra mente giovane e dei complessi equilibri naturali che si instaurano nei vigneti biologici, dove l’uomo deve saper stare al suo posto e lasciare che la pianta si autoregoli il più possibile.
– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino?
Competenza, dedizione e umiltà.
– Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero?
Freschezza e complessità.
– Qual è il vostro rapporto con il territorio?
Noi, come già detto, siamo in biologico e molta della nostra superficie è a coltivazione Piwi. La scelta delle varietà resistenti e i nostri metodi di produzione descrivono l’attenzione che rivolgiamo all’ambiente, siamo convinti che oggi sia essenziale produrre rispettando quanto più possibile le risorse che abbiamo a disposizione. La certificazione biologica serve a garantire che quello che diciamo è vero.
– Come si posiziona oggi il vostro vino? Siete più orientati al mercato nazionale o a quello internazionale?
Siamo, per il momento, principalmente attivi sul mercato nazionale.
La realtà è giovane e, pertanto, ci sono delle tempistiche e delle priorità da rispettare. Siamo convinti che sia importante affermarsi prima a livello nazione e poi espandersi oltre confine.
Abbiamo molto da raccontare con i nostri prodotti e siamo convinti della forza del made in Italy.
– Perché un consumatore dovrebbe scegliere i vostri vini? E chi è il vostro target di riferimento?
Un consumatore ci dovrebbe scegliere nella massa perché produciamo in sistema biologico, oltre che sostenibile, e perché proponiamo dei prodotti nuovi e innovati. Tuttavia, siamo convinti che a convincere i consumatori di quello che diciamo sarà la qualità dei nostri vini. Perché sono i fatti che contano.
– Qual è secondo voi l’etichetta che più rappresenta la vostra azienda? E perchè?
Secondo noi è il “Preludio”. Partendo dal nome, inteso come anticipazione di qualcosa, indica l’inizio del nostro percorso, il nostro primo vino, ed è Piwi. Questo è il vino che annuncia ciò che siamo, le nostre scelte e la nostra filosofia sul lavoro, cioè di innovazione, sostenibilità delle produzioni e rispetto dei profili territoriali dei vini. D’altronde, le varietà presenti nel vino, seppur nuove e resistenti, manifestano profili tipici del Friuli.
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