– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Il nome dell’azienda dal toponimo ove sono ubicate le vigne ossia “ Accoro”; la Valle in cui sono concentrati i vigneti. Terroir arenoso da disfacimento granitico, ricco di potassio e povero di sostanze organiche. Il logo rappresenta due grappoli d’uva di un arazzo tessuto dalle abili mani delle nostre donne, connubio tra arte del vino e del tessuto. Samugheo è la capitale dell’artigianato tessile della nostra Regione ove ha sede il Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
Le origini aziendali si perdono nel tempo. I nostri avi hanno sempre coltivato uva e prodotto del buon vino Mandrolisai, a carattere familiare. Solo negli ultimi decenni piccole e micro imprese hanno popolato il territorio. Da 10 anni abbiamo incrementato la produzione adeguando le tecniche di lavorazione: uso di contenitori in acciaio, pressa pneumatica, fermentazione a freddo, ecc. Le fasi di imbottigliamento e stoccaggio sono manuali. Ogni bottiglia, unica e diversa, è accarezzata dalle nostre mani.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
I nostri vini, biologici, provengono da cloni che si sono specializzati nel tempo adattandosi alle caratteristiche dell’ambiente, del territorio, suolo e altitudine. Caratteristiche uniche e insolubili che contraddistinguono ogni bottiglia di vino.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Oltre a far sentire il territorio, la tipicità dei nostri vini risente delle lavorazioni effettuate in cantina, presentando aspetti e caratteristiche proprie.
Il vino a DOC Mandrolisai, tipica del territorio, è frutto di un uvaggio in cui le tre varietà di base che lo compongono, vengono vinificate contemporaneamente: il bovale sardo, Muristellu, presente per una percentuale che varia dal 35% al 60% da al vino freschezza, colore ed acidità; il Cannonau la cui percentuale può variare dal 20% al 35% conferisce al vino morbidezza con alcol e glicerolo che ammorbidisce le durezze del bovale sardo ed infine il vitigno Monica presente con percentuali inferiori al Cannonanu completa il bouquet del vino rendendolo veramente unico. Questo vino si abbina ai piatti tipici di carne arrosto, cacciagione e formaggi stagionati
Il Cannonau DOC prodotto in purezza qui presenta colore più intenso per il fatto che i vigneti si trovano ad una altitudine superiore ai 400 m slm ed influenzato dalla vicinanza del Gennargentu che condiziona le temperature nel periodo di maturazione delle uve creando sbalzi termici tra il giorno e la notte favorendo la sintesi di sostanze coloranti ed aromatiche. Il vino si presenta morbido, caldo, rotondo e fruttato. Si accompagna bene ai vari piatti di carne arrosto, in umido e formaggi semi stagionati .
Il vermentino ha trovato nel nostro territorio un habitat ideale adattandosi facilmente al suolo e all’altitudine e mettendo in risalto le sue peculiarità di freschezza, pienezza ed intensità di profumi. Viene vinificato in purezza e messo in commercio dopo alcuni mesi dalla vendemmia. L’abbinamento di questo vino è perlopiù ai piatti di mare, o a piatti di paste elaborate, ma leggere, tipiche del territorio.
Il nasco è un vino bianco da dessert frutto di un vitigno aromatico che presenta una notevole intensità di profumi. E’ un vino che si accompagna ai dolci di mandorle, tipici del territorio.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
I nostri vini sono apprezzati dagli amanti del vino in generale, dagli appassionati di tipicità e della sostenibilità in quanto i nostri sono prodotti in sistema di biologico dai vigneti alla cantina.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Il rispetto della tradizione è fondamentale, a questa vengono aggiunte sottili varianti innovative nella lavorazione e conservazione dei vini. La pressatura con l’ausilio di una pressa soffice che spreme le vinacce con delicatezza, l’impianto di refrigerazione che ci consente di tenere le fermentazioni a temperature costanti, contenitori in acciaio sono le tecniche innovative introdotte nella nostra azienda.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Una piccola fetta di mercato è locale, prevalentemente ci rivolgiamo a ristoratori, enotecari nazionali, europei ed extra Europa. Le nostre attenzioni sono rivolte agli operatori che rispettano l’ambiente e prediligono i prodotti biologici. Il sito web, instagram e facebook, sono stati fondamentali unitamente ai clienti che hanno conosciuto e apprezzato i nostri vini nelle varie manifestazioni a cui abbiamo partecipato. E’ fuor dubbio che la pandemia ci ha penalizzato.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Si, solo su richiesta. La visita prevede una degustazione dei prodotti abbinati a spuntini a base di affettati, formaggi, pecorino sardo e dolci del territorio. Il tutto si svolge nei vigneti e non in cantina, all’aria aperta, descrivendo le caratteristiche di ogni vino prodotto in quel vigneto.
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