– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Il nostro nome, Terre di Serrapetrona richiama direttamente il territorio del vitigno autoctono che coltiviamo, la Vernaccia Nera di Serrapetrona e la specificazione Tenuta Stefano Gradi, rende la nostra cantina individuabile nella sua unicità e mette la firma sui vini da noi interamente prodotti.
Il nostro logo è la stilizzazione di un grappolo rosso, come la Vernaccia Nera, con il tralcio a forma di spirale che ricorda il ciclo produttivo della vite e la filosofia di agricoltura lenta e responsabile alla quale ci rifacciamo.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
Perno centrale, attorno al quale si sviluppa la filosofia aziendale, è l’utilizzo della Vernaccia Nera, vitigno autoctono, a vegetazione tardiva che completa la maturazione con il tradizionale appassimento.
L’azienda nasce a fine anni novanta con l’obiettivo di valorizzare la Vernaccia Nera nella sua declinazione di vino fermo. Dal 2016, quando la tenuta è stata rilevata dalla famiglia Graidi, la stessa si è impegnata a proseguire nell’obiettivo inizialmente definito.
Aggiungendo al tradizionale appassimento, l’attenzione artigianale nel lavoro quotidiano in vigneto ed in cantina nascono i due Serrapetrona DOC Collequanto e Robbione, ed il Vino Passito Sommo, recentemente affiancati dalle versioni, secca e dolce di Vernaccia di Serrapetrona DOCG, il vitigno viene così declinato anche nella versione spumante, in modo da offrire poter offrire un percorso completo al cliente.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
I nostri vini, ad esclusione dell’unico bianco prodotto, chiamato appunto Unbianco, sono caratterizzati dall’essere produzioni monovarietali da Vernaccia Nera, un vitigno autoctono selezionato dall’esperienza e dalla saggezza dei nostri avi viticoltori, in grado di fruttificare e maturare in un clima pedemontano, caratterizzato dalle forti escursioni termiche ed esposizione al mare. In cantina, la pratica dell’appassimento naturale nei suoi diversi usi, dal ripasso al vino passito, caratterizza quasi la totalità della produzione e la tripla fermentazione prevista dal disciplinare della DOCG, dà vita ad una tipologia di spumante rosso unico al mondo.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
La Vernaccia Nera è un vitigno che si caratterizza per dare vini dal colore rosso rubino luminoso, che in evoluzione sviluppa riflessi granato.
Al naso il frutto rosso, più croccante e succoso prima, vira verso la confettura ed il sotto spirito poi, sempre accompagnato da una piacevolissima speziatura, caratteristica del vitigno, e da fiori viola e rossi, da freschi ad appassiti. Il legno usato nelle produzioni di Serrapetrona DOC, mai invasivo, arricchisce il vino di sentori quali il tabacco ed il cioccolato ed apporta finezza ed eleganza.
Il sorso dei nostri vini è pieno, grazie all’importante struttura della Vernaccia Nera, più fresco nei vini più giovani, più rotondo in evoluzione. Il tannino, vigoroso, ma sempre ben integrato, è morbido e vellutato.
Il finale è lungo e persistente.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Il consumatore tipo è colui che apprezza il buon vino, vuole bere in maniera responsabile, è aperto a nuove esperienze, apprezza le produzioni di nicchia ed è incuriosito dalla storia e dal valore che i vini da vitigni autoctoni portano con sé.
Il canale è Ho.re.ca. sia in Italia che all’estero.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
La nostra è una produzione convenzionale sempre responsabile nei confronti dell’ambiente, dei collaboratori, della comunità locale e dei consumatori. Questo atteggiamento ci ha indotto ad investire in tecnologie innovative, quali ad esempio il tracciamento con GPS, il fotovoltaico, il recupero delle acque, ecc.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Il nostro canale di vendita è l’Ho.re.ca., sia attraverso una rete distributiva fisica, che stiamo potenziando, che mediante la vendita online dal nostro e-shop e dalla maggiori piattaforme dedicate.
Durante l’emergenza? abbiamo potenziato il mercato locale con l’incentivo alla vendita diretta e alle visite in cantina nonché azioni di comarketing con alcuni online shop.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Certamente, tutti sono i benvenuti. Crediamo fortemente nella conoscenza da parte del consumatore dei nostri vini nel loro ambiente di produzione.
Durante le visite, si percorre la vigna insieme al nostro agronomo che spiega le caratteristiche della coltivazione, della vegetazione o del frutto, in relazione al periodo dell’anno in cui ci si trova.
Si passa poi alla cantina, dove vengono raccontate le fasi di lavorazione, per poi proseguire in bottaia, dove il vino riposa nel legno. In novembre è possibile vedere anche il fruttaio, con la Vernaccia Nera in appassimento.
La visita si conclude con la degustazione dei vini e su prenotazione è possibile anche mangiare nella nostra locanda.
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