– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Il nome dell’Azienda è anche il nome della famiglia proprietaria ha origini storiche radicate nelle Marche ma risalenti anche all’antica Roma.
Cesaroni era Sante fondatore dell’azienda agricola e primo vinificatore della famiglia.
Ora la famiglia Cesaroni si trova alla terza generazione, con Stefano e Fabrizio che hanno preso il posto di papà Giovanni alla sua morte.
Il logo aziendale è un Leone simbolo del comprensorio jesino, per questo gli abitanti di Jesi sono chiamati “leoncelli” e simbolo del comune di Poggio San Marcello, paese dei Catelli di Jesi dove ha sede la cantina.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
Le origini vengono dall’antica tradizione rurale marchigiana, dopo anni di coltivazioni di grano ed olive negli anni 60 nonno Sante decise d’impiantare le prime vigne, da lì c’è stata una continua e costante voglia di crescita per arrivare ad offrire al consumatore finale un calice di vino che rispecchi il territorio, la vecchia conoscenza e saggezza contadina e le nuove tecniche che consentono al vino di rimanere sempre attuale e fascinoso.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
I nostri prodotti sono caratterizzati dalla schiettezza e dal forte legame alla territorialità.
Stiamo utilizzando moltissimo vasche di cemento un po’ come facevano i nostri nonni perché abbiamo notato che al vino da quel tocco di vigore e vitalità in più tipico del far soggiornare il vino in un contenitore che “RESPIRA”.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
I nostri vini sono espressione del territorio, abbiamo l’ambizione di far assaggiare ai nostri consumatori le molteplici sfaccettature che il vitigno verdicchio può dare; dal nostro verdicchio classico fresco e profumato e di facile beva, fino ai nostri Verdicchio Poggionovo 2015 o Riserva Zaffa DOCG 2019 complessi con note balsamiche ma sempre riconducibili al nostro amato verdicchio.
I nostri rossi sono anche essi espressione del territorio e di ciò che i nostri terreni e la lavorazione in vigna possono regalarci nel bicchiere.
Per questi processi oltre a madre natura dobbiamo dire grazie alla fantasia ed al gusto di Fabrizio Cesaroni ed alla sapiente conoscenza e maestria di Vittorio Festa nostro consulente enologico.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Con i nostri prodotti cerchiamo di conquistare la più ampia fascia di consumatori, dal neofita del vino che potrebbe apprezzare la freschezza e la bevibilità dei nostri prodotti classici, all’appassionato che cerca bevute più interessanti e “complicate” che soddisfino un palato più esigente con le nostre riserve.
Il nostro vino in fin dei conti si vuole rivolgere a tutti coloro che ancora provano emozione nel sentire una bottiglia che viene stappata.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Cerchiamo di abbinare in maniera bilanciata innovazione e tradizione; crediamo fermamente che la tecnica se ben guidata e gestita con intelligenza e senza esasperazioni può dare degli ottimi risultati nel calice, d’altro canto la tradizione ci serve sempre per ricordare da dove veniamo, chi siamo e per omaggiare i nostri predecessori che tanto hanno fatto e tanto hanno scoperto nel corso degli anni. In questo senso va la decisione di conversione al biologico delle nostre vigne un processo che unisce tradizione ed innovazione tecnologica.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
La nostra struttura dispone di una rete di agenti su quasi tutto il territorio nazionale, che ci rende presenti nel canale HORECA, ci avvaliamo anche della collaborazione con alcuni distributori del mondo del beverage che ci danno capillarità nelle zone dove non siamo presenti con i nostri agenti; inoltre abbiamo anche un Brand esclusivamente dedicato per canale della Distribuzione organizzata e alimentaristica in generale.
Durante questo periodo pandemico la nostra strategia si può riassumere in due parole cardine che sono diventati il nostro mantra: DISPONIBILITA’ e VICINANZA; abbiamo attivato un servizio di consegne interno che ci ha dato la possibilità di consegnare ai nostri clienti in tutta Italia anche nei periodi di lockdown piccole quantità di vino.
Contestualmente abbiamo anche aperto dei canali di e-commerce sia sui nostri siti che con siti specializzati.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Al momento possiamo accogliere solo piccoli gruppi di massimo 6/8 persone, ma ci stiamo strutturando ed organizzando per essere pronti per la Primavera\Estate 2022 per accogliere un numero superiore di persone.
Le Nostre visite prevedono una prima parte che riguarda la visita della cantina partendo da tutto il percorso che fa l’uva dall’arrivo in cantina fino alla partenza del vino, per poi proseguire in tre diversi tipi di esperienze degustative.
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