– Quali sono le peculiarità e le caratteristiche più significative della tua produzione?
Survivor Gin nasce da una storia vera, da un’ispirazione potente. Ogni bottiglia racchiude un equilibrio tra memoria, identità e sapore. Selezioniamo personalmente ogni botanica con uno spirito quasi archeologico, ricercando ingredienti che raccontano il Mediterraneo e il Medio Oriente. Ogni distillazione è un atto artigianale, rispettoso della tradizione ma aperto alla sperimentazione. Il risultato? Un gin che non si limita a essere gustato, ma che si vive.
– Perché hai deciso di partecipare a BWS e cosa ti aspetti da questa esperienza?
Credo nelle storie vere. Partecipare a BWS è l’occasione per condividere la nostra e ascoltare quelle degli altri. Mi aspetto connessioni umane e professionali autentiche, opportunità che vadano oltre la vendita: un confronto sincero con chi ama i distillati e cerca esperienze che parlano al cuore prima che al palato.
– Quali sono i punti di forza che ritroviamo negli spirits della tua azienda valorizzati dal tuo territorio?
Le Eolie, la Costa degli Dei, i sentieri del Levante… Ogni luogo ha lasciato un’impronta nella nostra produzione. Il punto di forza è proprio questo: un dialogo continuo tra territorio, memoria e botanica. Non è solo un gin “che profuma di Sud”: è un gin che porta con sé una mappa emotiva, culturale e aromatica.
– Raccontaci del nuovo progetto a cui state lavorando.
Abbiamo avviato una linea di etichette sostenibili, stampate su carta riciclata ottenuta dalle bucce di mele. Ogni edizione sarà legata a una stagione, con tirature limitate e botaniche coerenti con i cicli naturali. È il nostro modo per celebrare la bellezza del tempo che passa, della natura che muta e si rinnova.
– Come è nata la tua passione per questo settore?
Da architetto, ho sempre cercato armonia nelle forme. Da amante del gin, ho imparato a cercarla anche nei profumi e nei gusti. Survivor Gin è il punto d’incontro tra queste due anime: costruire esperienze sensoriali che abbiano radici profonde e ali leggere.
– Quali strumenti utilizzi per promuovere e distribuire i tuoi prodotti?
Usiamo la narrazione, prima di tutto. Attraverso i social, ma anche attraverso degustazioni immersive e collaborazioni con realtà affini ai nostri valori. Vogliamo che chi assaggia Survivor non beva solo un gin, ma si senta parte di una storia più grande.
– In quali regioni italiane e in quali nazioni possiamo trovare le tue etichette?
Siamo già presenti in Piemonte, Lombardia, Toscana e Sicilia. Stiamo lavorando per entrare anche in alcuni mercati esteri attenti al prodotto di qualità e alla narrazione autentica. Ci interessa meno “dove” arriviamo, e molto di più “come” ci arriviamo.
– Qual è la filosofia e la mission della tua azienda?
Far bere bene, far sentire qualcosa. Ogni bottiglia di Survivor è un invito a non mollare, a credere nei propri sogni, a costruire con passione. Non vendiamo solo gin: proponiamo un messaggio, un’idea di mondo fatta di scelte consapevoli, relazioni vere e gusto per la bellezza.
– Come descriveresti l’annata 2024?
Il 2024 è stato l’anno zero: l’inizio di un viaggio che ci ha messo alla prova e ci ha spinti a dare il meglio. Abbiamo tracciato la rotta, stretto legami sinceri e visto nascere il primo entusiasmo intorno a Survivor. Un anno intenso, pieno di prove… ma anche di conferme.
– Descrivici il profilo del tuo consumatore tipo e qual è l’etichetta più apprezzata.
Il nostro pubblico è fatto di persone curiose, consapevoli e sensibili. Non cercano solo un buon drink, ma una storia da condividere, un’idea in cui riconoscersi. L’etichetta più amata è quella che racconta il “Tramonto di Ulisse”, dove il sole si cala nel cratere dello Stromboli: un’immagine che racchiude la potenza del nostro spirito.
– Da dove provengono i nomi delle tue etichette e a cosa si ispirano le immagini?
“Survivor” è un nome scelto col cuore. È un omaggio a Giuseppe, una persona che ha affrontato la vita con una forza straordinaria. L’etichetta nasce da uno scatto reale, il 27 agosto 2018, durante un tramonto magico alle Eolie. Non è solo estetica: è memoria viva.
– Quali sono i premi e i riconoscimenti che la tua azienda ha ricevuto?
Per ora nessun premio ufficiale. Ma ogni messaggio, ogni sguardo commosso, ogni persona che ci dice “mi avete fatto emozionare” vale più di una medaglia.
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