– Perché avete deciso di intraprendere questa esperienza? Da dove proviene la vostra passione per il distillato? Quali sono le origini della vostra azienda?
STILLDRINKS nasce dalla mia grande passione per il mondo degli spiriti.
Dopo la laurea in chimica industriale ottenuta nel 1998, inizio il mio percorso lavorativo proprio all’interno di una importante distilleria, scoprendo così questo mondo che mi ha coinvolto e affascinato fin da subito.
Parto da zero, senza alcuna esperienza, ma la distillazione è un’arte magica in grado di catturare e risvegliare tutti i sensi. Imparo a conoscerla e a comprenderla dai mastri distillatori che vi lavorano, sperimento le proporzioni e le armonie olfattive. Mi abituo a discernere i profumi soltanto con l’olfatto e inizio a distinguerne i sapori nascosti, quelli che richiedono più tempo ma che discriminano una buona grappa da una qualsiasi altra.
Così per quindici anni scelgo e distillo grappe, formulo liquori e creme liquorose, mi destreggio nella ricerca di nuove materie prime per soddisfare appieno le esigenze dei clienti e le direttive dell’azienda in cui lavoro.
Divento sommelier per affinare ulteriormente le mie capacità.
Lavoro a stretto contatto con fornitori e clienti per trovare la sinergia giusta che sta alla base della riuscita del prodotto.
Non solo, il lavoro mi ha insegnato che non si beve solo con la bocca. Prima di tutto si beve con gli occhi. Pertanto ho iniziato ad occuparmi anche dello studio estetico del prodotto, della definizione del packaging.
Dopo qualche anno di lavoro però ho cominciato a chiedermi quale impronta volevo dare alla mia storia personale.
Sarà stata la nascita di mio figlio Ludovico, oppure una voglia di riscatto rispetto ad un passato non sempre facile, oppure il mio carattere irrequieto, ma ho iniziato a maturare il desiderio di potermi esprimere liberamente con un marchio che fosse mio a 360 gradi. Ecco perché nasce STILLDRINKS.
Perché nella vita, ciascuno deve trovare la propria strada e la propria identità. Non voglio avere rimpianti, perché, anche se le cose possono andare male, posso comunque essere fiero di me stesso e della scelta fatta nel nome della mia passione.
STILLDRINKS per me è libertà, è vivere un lavoro più che farlo, è futuro.
– Cosa significa per voi gestire un’azienda come la vostra?
In questo momento, significa emergere da questo mercato fatto di grandi colossi multinazionali, di essere una voce fuori dal coro, perché la diversità è un valore e non un limite. Ogni collaboratore, fornitore, cliente con cui mi interfaccio fa parte di STILLDRINKS, perché ognuno di essi condivide idee e sensazioni. STILLDRINKS è un foglio bianco su cui chiunque può esprimersi. Abbiamo bisogno di farci sentire. Di creare una rete di clienti fidelizzati. Puntiamo al mercato italiano, un mercato difficile da ancorare, perché esigente. Come già detto però, le cose scontate non fanno per me, per cui credo di avere tutte le caratteristiche per farmi spazio.
– Come nasce il vostro distillato? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
La distillazione è la tecnologia più importante e più utilizzata per ottenere alcolati, aromi e distillati da utilizzare come ingredienti primari nella formulazione dei liquori e dei distillati. Ogni impianto di distillazione, sebbene possa essere tecnologicamente uguale ad un altro, porta rese e risultati diversi in base alla manualità dell’operatore ed alla tecnica utilizzata.
Considerata la mia lunga esperienza precedente come distillatore, ho voluto fortemente essere coinvolto dai miei fornitori nel processo produttivo di base per la scelta delle materie prime, pertanto sono assolutamente sicuro dei risultati ottenuti. La partnership instaurata con loro è solida e basata su reciproca stima e fiducia consolidata negli anni.
La tecnologia viene messa al servizio delle erbe, delle piante aromatiche e dei frutti utilizzati per ricavarne il cuore da essi. Al primo posto è indiscutibile che ci debba essere la qualità.
La maggior parte del tempo e del lavoro viene infatti dedicato alla ricerca, selezione e scelta iniziale delle materie prime.
Non è nelle materie prime, ma nella loro combinazione la novità che intendo apportare nel mondo dei liquori.
Punto inoltre ad abbassare il tenore alcolico, perché bere consapevolmente è indispensabile. Lo faccio anche sfruttando dolcificanti diversi dal saccarosio classico, ma naturali, come ad esempio la stevia e lo zucchero integrale di canna che hanno un potere dolcificante forte e conferiscono al prodotto finale una nota caratterizzante.
– Quali sono secondo voi le caratteristiche principali dei vostri distillati?
L’armonia di spezie, frutta, freschezza, dolce e amaro, oli essenziali. Gusto puro. Innovazione. Equilibrio.
Il nostro slogan “Drink new”, Drink unsually, ossia creare un prodotto che si distingua, un prodotto che lasci un segno nella memoria del consumatore. E di conseguenza fa nascere nuovi cocktail, nuove esperienze sensoriali.
Non è finita, i cocktail evergreen rinascono sotto il segno STILLDRINKS.
– Qual è il futuro della vostra cantina/distilleria? Avete già dei progetti in mente?
Guardando nel prossimo futuro, sicuramente sto tessendo le fila di nuove collaborazioni e cooperazioni che promettono molte novità.
– Quali sono le sensazioni che volete trasmettere ai consumatori attraverso le vostre etichette?
Modernità e arte.
– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon distillato?
Equilibrio, armonia e novità.
– Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero?
Moderni, ma al contempo tradizionali.
Il main concept di STILLDRINKS è drink new, un nuovo modo di vedere e di bere distillati e grappe, guardando avanti, vestendo la tradizione di una nuova chiave contemporanea, ma senza perdere di autenticità e carattere.
In fondo, la differenza fra costruzione e creazione è questa: una cosa costruita si può amare solo dopo che è stata costruita, ma una cosa creata si ama prima che esista.
– Qual è il vostro rapporto con il territorio?
Direi che STILLDRINKS nasce grazie al territorio in cui sono nato e cresciuto. Sono grato di essere nato in Veneto perché è la patria della grappa, che è il mio primo amore.
Se invece estendiamo il territorio all’Italia, non posso che ritenermi fortunato. Un paese che tutto il mondo invidia, un’infinita varietà di colori, profumi, sapori. Siamo un popolo di creativi. Ci sono tutti gli elementi che voglio portare nei miei prodotti.
– Come si posiziona oggi il vostro distillato? Siete più orientati al mercato nazionale o a quello internazionale?
Sto cercando di creare una rete di clienti fidelizzati partendo dal mercato locale e nel contempo mi muovo per far conoscere STILLDRINKS a livello nazionale, anche se il mercato italiano è un mercato difficile da consolidare, ma forse anche per questo più soddisfacente.
Una volta ottenuti i risultati sperati qui in Italia non escludo di volgere lo sguardo oltre confine.
– Perché un consumatore dovrebbe scegliere i vostri distillati? E chi è il vostro target di riferimento?
Perché sono buoni e perché sono belli! Inoltre sono made in Italy ed hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo, che in questo momento economico particolare è indispensabile avere. Basta promuovere tutto quello che importiamo dall’estero per poi lamentarci della nostra economia italiana, diamo fiducia ai nostri produttori locali e aiutiamo le piccole imprese a crescere per dare al nostro Paese la considerazione che merita. Dobbiamo crederci noi per primi perché le cose migliorino!
– Qual è secondo voi l’etichetta che più rappresenta la vostra azienda? E perché?
La prossima! STILLDRINKS è in continua rivoluzione!
In virtù di quanto sopra detto la prossima sarà quella di un nuovo gin che si ispira al mondo della profumistica e dell’arte.
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