– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
La scelta di Cangrande della Scala nel logo Sartori di Verona è testimonianza di un profondo e indissolubile legame che Regolo Sartori sentì di esprimere per la propria città, oltre che di un sentimento di gratitudine; simbolo di ambizione, Cangrande fu il più famoso della dinastia scaligera: sotto la sua signoria la città divenne uno dei centri più potenti e influenti del nord Italia, mentre il suo mecenatismo portò a Verona artisti come Giotto e Dante. Cangrande è simbolo di quella magnificenza e splendore che erano, sono e saranno sempre i valori della nostra città.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
Casa Sartori nasce dalla verve imprenditoriale di nonno Pietro, personalità eccentrica e vulcanica che decise a fine ‘800 di produrre da sé il vino da offrire sulle tavole della storica trattoria di famiglia. A lui susseguirono dapprima il figlio Regolo, fine assaggiatore e grande commerciante, e i nipoti Franco e Pierumberto poi, uniti nello sforzo comune di portare l’eccellenza, il saper fare ed i vini di Casa Sartori in tutto il mondo. Ad oggi, sotto la guida di Andrea e Luca, il marchio Sartori di Verona si è consolidato in più di 52 paesi.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
Il nostro vino incarna il sapore di una terra unica, la Valpolicella, e la racconta al mondo intero; per questo viene prodotto solo con le migliori uve, profonda competenza, grande passione ed eleganza. La scelta stilistica è fortemente espressiva del territorio e le uve sono esclusivamente autoctone, con vinificazioni rispettose della materia prima, appassimenti naturali, affinamenti in legni grandi e lunghi periodi di affinamento in bottiglia.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Sono vini autentici, immediati quando si tratta di vini che non fanno lunghi affinamenti, eleganti quando si tratta di vini come l’Amarone, il Ripasso e il Recioto della Valpolicella. Sono fortemente espressivi del nostro terroir.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Il nostro vino si rivolge ad un pubblico appassionato, curioso, amante della cultura italiana, della natura e della cultura di Verona e dei suoi dintorni. Sono vini molto gastronomici, amano essere bevuti in occasioni conviviali a tavola, abbinati a ricette importanti ma anche ad una cucina di ogni giorno. Non abbiamo un pubblico di una fascia d’età precisa, perché un Valpolicella e un Lugana sono apprezzati da un pubblico giovane mentre l’Amarone è più un vino da estimatore maturo.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
In quattro generazioni abbiamo costruito un’azienda importante, in grado di mettere in campo progetti enologici ambiziosi e di sperimentare tecniche innovative per ottenere vini al passo con i tempi, sempre più sostenibili, ma non abbiamo mai ceduto alla moda e siamo fedeli al nostro stile elegante e pulito che più di ogni altra cosa rappresenta Casa Sartori.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Come tante altre realtà, ci siamo dovuti adattare in tempi rapidi ad un nuovo scenario, contraddistinto da cambiamenti nelle scelte di acquisto e da una maggiore comunicazione sulle piattaforme digitali, che ci hanno anche permesso di continuare a vendere e promuovere i vini di Casa Sartori al consumatore mantenendo alta la nostra visibilità.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Il racconto del nostro viaggio è parte integrante delle visite guidate offerte ai nostri ospiti; l’esperienza ha inizio con la passeggiata nel parco di Casa Sartori, cui fa da cornice la villa di famiglia del ‘600 ed il vigneto Corte Brà, il primo acquistato dal nostro fondatore e che ancora oggi ci regala uve di grande qualità per un Amarone della Valpolicella Riserva di notevole spessore. Si prosegue scendendo nei corridoi che si snodano tra la cantina, con le sue vasche e botti di rovere, dove tempo, temperatura e quiete portano a compimento il vino Sartori. L’esperienza termina sempre con una degustazione guidata, affinché si viva uno speciale momento tra colori, profumi e sapori.
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