– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
PuntoZero perché siamo entrati sul mercato solo 12 anni fa e si partiva da zero: da qui l’idea del nome. Il logo è un punto attorniato da una spirale. Quest’ultima non solo sta a ricordare i fossili di cui è ricco il nostro terreno calcareo, ma rappresenta anche la continuità e l’espansione dell’azienda nel tempo e nello spazio.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
L’azienda nasce nel 1994 e da lì è cominciato un lungo percorso che ci ha portato dapprima a recuperare i vecchi vigneti presenti in azienda e quindi a piantarne di nuovi, tra cui varietà autoctone del territorio. Solo una volta che abbiamo davvero capito il comportamento della vite e il suo ciclo abbiamo cominciato a produrre i nostri vini. Percorso culminato alla fine del 2018 con la costruzione della nuova cantina.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
I nostri 8 vini hanno ciascuno peculiarità introvabili negli altri. L’uso di tecniche innovative per la zona come il sapiente uso dell’appassimento e più tradizionali come l’invecchiamento in legno, uniti al massimo rispetto per la materia prima, danno come risultato dei vini mai banali contraddistinti da una sapidità e una freschezza uniche. I compromessi con la qualità non sono presi in considerazione e il risultato è immediatamente riconoscibile in ogni bicchiere.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Ciascun vino andrebbe senz’altro raccontato singolarmente, ma volendo dare una descrizione che valga per tutti, sono prodotti che si rivolgono ad un pubblico di appassionati conoscitori del vino che siano in grado di andare oltre le denominazioni e oltre le etichette: consumatori curiosi di scoprire le eccellenze di territori meno noti che nulla hanno da invidiare a regioni dai nomi altisonanti.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Il nostro vino si rivolge a una nicchia di appassionati conoscitori del vino che vogliano scoprire un prodotto di altissima qualità e assolutamente non commerciale.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Tradizione e innovazione si fondono nella produzione dei vini PuntoZero. Gli impianti all’avanguardia consentono di monitorare da remoto le temperature di ciascuna vasca al bisogno, mentre nella barricaia le botti di rovere francese utilizzate da tempi remoti accolgono i nostri vini per l’invecchiamento. Anche in campagna l’impianto di irrigazione a goccia ci consente di non sprecare acqua e irrigare i vigneti con precisione, mentre la vendemmia manuale di ogni vigneto ci consente di rimanere legati alla tradizione monitorando costantemente la qualità del prodotto.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Vista la nostra produzione siamo presenti soprattutto nel settore Ho.Re.Ca. All’estero lavoriamo tramite distributori mentre in Italia tramite agenti. Data la nostra posizione in collina con i vigneti immersi tra prati e boschi, anche le visite in cantina rappresentano un importante canale di vendita per i nostri prodotti. La pandemia ha evidentemente avuto delle ripercussioni con i ristoranti chiusi e le visite in cantina vietate, ma abbiamo continuato ad essere presenti in maniera capillare sui social network e tramite il nostro negozio online.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Senz’altro, ci teniamo molto, quando riceviamo delle visite, a far vedere come lavoriamo e dove coltiviamo le nostre vigne. Se il visitatore che ci viene a trovare ha tempo, si fa sempre un giro in campagna che può anche prolungarsi oltre l’ora, per poi vedere la cantina e finire infine la visita nella nostra sala degustazione con l’assaggio dei nostri prodotti.
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