Un’azienda giovane e un proprietario che si definisce un “eterno studente” in fatto di vini. Il Podere dell’Uliveto nasce nel 2010 per mano di Filippo de Claricini, fino ad allora impegnato nel mondo finanziario. Il desiderio di cambiare direzione alla propria vita lo spinge a recuperare i ventisei ettari di terreno che la famiglia possiede dagli anni ’50 e che sin da allora produceva vino e olio extra vergine d’oliva, grazie all’impegno del nonno materno. Filippo si dedica alla produzione agricola con passione ed entusiasmo, e fin da subito, seguendo i dettami dell’agricoltura biologica, opta per processi fisici e non chimici, diversamente da come era condotto precedentemente il podere. La filosofia è di cercare di lavorare bene in campo, privilegiando l’artigianalità al tecnologismo esasperato in cantina. Oggi al Podere dell’Uliveto si coltivano sangiovese, canaiolo, pugnitello per le bacche nere; trebbiano toscano e malvasia per quelle bianche. Vengono prodotti sei vini: Chianti, Chianti Riserva, IGP Colli della Toscana Centrale Bianco, Rosato e Rosso e IGT Toscano Canaiolo, oltre all’olio extra vergine d’oliva e al miele di millefiori. Ultimo arrivato tra le produzioni, tutte rigorosamente BIO.
– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Il nome corrisponde al toponimo dell’area in cui ci troviamo, mentre il logo è lo stemma di famiglia.
– Quale è la vostra filosofia produttiva? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Essendo biologici cerchiamo di lavorare il meglio possibile in campo senza esasperare il massimo della tecnologia in cantina. La selezione dei grappoli viene fatta dai raccoglitori stessi, e perciò proviamo ad avere gli stessi collaboratori ogni anno.
– Qual è l’etichetta che meglio rappresenta la vostra filosofia?
Il chianti I LOPPI, e il chianti riserva ALBERTO, mostrano come le uve prettamente toscane possano dare ottimi vini senza l’utilizzo di vitigni internazionali o usi esasperati del legno in fase di affinamento.
– Cosa ritenete vi contraddistingua, rispetto alle altre aziende, nel mercato vitivinicolo italiano?
Il rapporto tra numero di vini prodotti, 6, e gli ettari in lavorazione, quasi 3. Microvinificazioni che portano ad avere vini tutti diversi tra loro, senza dover avere tanti ettari a disposizione.
– Qual è il mercato dove distribuite maggiormente le vostre etichette? Dove invece vorreste espandervi?
Attualmente siamo presenti solo in Italia, ma guardiamo con molto interesse al mercato tedesco, intesa come Germania. Siamo alla ricerca di piccoli importatori che prediligano vini di qualità a grandi numeri….una piccola nicchia biologica da far conoscere.
– Vi chiediamo di comunicarci tre pro del progetto Best Wine Stars
Efficienza dello staff nel risolvere problemi (sole. pioggia, ghiaccio…). Utilizzo del memovino per raccolta dati e loro utilizzo. Progetto multidirezionale che si esplica nelle degustazioni, il libro, e la vendita online.
– Cosa vi ha spinto a partecipare a Best Wine Stars 2019?
Il progetto che si è appunto sviluppato nelle 3 direzioni della degustazione, manuale in uscita e vendita online.
– È possibile venire a visitare la vostra cantina?
Facciamo regolarmente visite in cantina e in campo, abbinando anche piccole degustazioni di prodotti locali, quali affettati, formaggi, miele e olio. Per le visite però è obbligatoria la prenotazione alla mail filippodeclaricini@gmail.com, con disponibilità di 7 giorni su 7.
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