Monteruello è un’azienda vitivinicola che nasce nel 1985 nel meraviglioso territorio piemontese del Monferrato astigiano e precisamente nel comune di Fontanile, borgo medioevale che sorge su un colle dell’alto Monferrato: tra Acqui Terme, città romana nota per le acque sulfuree naturali e Asti capoluogo di provincia. Monteruello rappresenta il binomio perfetto tra tradizione ed innovazione nella produzione del vino piemontese. L’obiettivo dell’azienda è anche quello di trasmettere la passione alle persone, una passione non solo limitata al vino ma ampliata al territorio, alla tradizione della viticoltura, alla bellezza della natura ed alla lavorazione dell’uva. La produzione attuale spazia fra diverse tipologie: Vini spumanti: Brut metodo classico, Brut metodo Martinotti, Acqui Rosè Brut, Brachetto d’Acqui spumante dolce; Vini bianchi: Piemonte Chardonnay, Pinot nero vinificato in bianco; Vini rossi: Barbera vivace, Freisa vivace, Barbera affinato in legno, Pinot nero affinato in legno, Cabernet Sauvignon affinato in legno, Cento ossia blend di barbera, Pinot nero, Cabernet Sauvignon e Freisa affinato in legno.
– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
MONTERUELLO deriva dal nome della collina su cui si ergono la Tenuta ed i vigneti, la collina si chiama proprio Monteruello e significa la collina delle nocciole, perchè “ruella” in piemontese arcaico significa nocciola. Il nostro logo è composto dal nome Monteruello e da un pittogramma che rappresenta la nocciola del Monferrato la cui sezione viene semplificata attraverso una sintesi grafica. La sintesi grafica crea un focus su ulteriori elementi cardine che prendono carattere attraverso lo spessore ed il colore.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
Monteruello è un’azienda vitivinicola che nasce nel 1985 nel meraviglioso territorio piemontese del Monferrato Astigiano e precisamente nel comune di Fontanile, borgo medioevale che sorge su un colle del Monferrato: tra Acqui Terme, città romana nota per le acque sulfuree naturali e la città di Asti capoluogo di provincia. Monteruello rappresenta il binomio perfetto tra tradizione e innovazione nel legame con il territorio, nella cura dei vigneti e nella produzione del vino. Monteruello è la storia di due generazioni, un padre ed una figlia, che oggi confrontandosi sperimentano e riescono a mantenere intatti i valori della tradizione, reinterpretandoli e adattandoli alle esigenze degli appassionati del settore, i winelovers.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
La principale Caratteristica dei nostri prodotti è quella di mantenere e esaltare i profumi primari quindi quelli che derivano dall’uva e lo facciamo adoperando una tecnica di vinificazione che preserva i profumi nella loro totalità.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
I nostri vini si distinguono in diverse categorie: i vini spumanti, che rappresentano l’esplosività e l’allegria, i vini rossi vivaci che rappresentano una versione 2.0 della tradizione piemontese, i vini rossi invecchiati in botte che rappresentano la continua ricerca dell’equilibrio ed i vini bianchi da tavola che rappresentano il profumo ed il vento della nostra terra.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
I nostri vini si rivolgono ad un pubblico eterogeneo, questo perché proponiamo diverse tipologie di prodotti che possono accontentare uomini, donne, winelovers esperti e meno esperti. Ci piace parlare con persone curiose, sensibili, che hanno voglia di sperimentare e che siano attratte dalla nostra storia, dalla nostra passione e dalla ricerca del vino giusto per loro.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Abbiamo un approccio tradizionale alla lavorazione in vigna, con un’attenzione particolare ai prodotti utilizzati per la concimazione che avviene mediante l’impiego di concimi organici e la tecnica sovescio che rappresenta una tappa importante del processo di conservazione dell’humus nel terreno, e consiste nel sotterrare piante di leguminose nel terreno, con l’ausilio di un aratro. Per quanto riguarda la vinificazione e l’affinamento utilizziamo tecniche tradizionali ma applicate a metodologie innovative che possano valorizzare il terroir.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
In questo periodo di ci siamo dedicati molto allo sviluppo dei canali online sia di vendita che di comunicazione. Abbiamo aperto l’e-commerce diretto sul nostro sito internet www.monteruello.it e riusciamo a far arrivare il vino a casa dei nostri consumatori in 2/3 giorni al massimo. Abbiamo anche iniziato a creare delle iniziative di condivisione online che possano permetterci di fidelizzare i clienti, farci conoscere dai potenziali clienti e al tempo stesso vendere il vino in una formula più “coinvolgente”. La nostra DIGITAL WINE EXPERIENCE è un’iniziativa che partirà il 3 dicembre e che speriamo possa incuriosire e appassionare.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
E’ assolutamente nei nostri piani, ma in questo momento stiamo effettuando degli importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento che prevederanno tante novità che di sicuro appassioneranno i winelovers. In futuro, Covid permettendo ed a lavori terminati, faremo visite non solo in cantina ma dei vigneti, dove racconteremo la storia delle piante e come vengono curate e fatte crescere. La pianta è la madre dell’uva e quindi del vino, e conoscerne le caratteristiche è interessante e fondamentale per capire cosa si sta bevendo.
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