L’Azienda Monastero dei Frati Bianchi nasce nella primavera del 2004, quando Giorno Tazzara intravede la possibilità di distribuire i propio vigneti e impiantarne di nuovi recuperando le terre già possedenti dell’antico Monastero. Nel 2019 con l’entrata in socità della famiglia Bernardini iniziano le opere di ampliamento dei vigneti e dopo “MONTE DEI BIANCHI” nasce il podere “LA ROCCA”. L’obbiettivo è quello di recuperare superfici di valore storico ambientale, preservarnela bellezza e la tipicità. La morfologia dei nostri terreni rende le lavorazioni e la manutenzione dei vigneti più laboriose, lasciando però emergere tutte le qualità delle colture collinari. Il terreno è quello tipico toscano: il galestro e l’alberese sono da sempre riconosciuti come tra i più vocati alla viticoltura, grazie alla loro tessitura ricca di scheletro che li rende molto drenanti, facendosi che le piante alla ricerca di nutrimento concentrino i propri frutti. Le colline esposte a mezzogiorno sono irradiate dal sole e spazzate dai venti il che ci aiuta a mantenere asciutte le nostre viti e le nostre uve e fa si che si possa riducendo al minimo gli interventi tosanitari.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
L’azienda “Monastero dei Frati Bianchi” rievoca l’antico centro religioso che sorgeva a Monte dei Bianchi. I suoi possedimenti si estendevano su tutta la vallata dove, oltre al culto religioso, era intenso anche il fervore agricolo e le indiscusse qualità delle sue terre ben conosciute sin da quei tempi. L’ azienda nasce nel 2004 quando, dopo essere stati produttori per uso familiare e poco più, Giorgio Tazzara intravide la possibilità di ristrutturare i propri vigneti, crearne di nuovi e svilupparci sopra un azienda. Nel 2019 con l’entrata in società della famiglia Bernardini l’azienda a un ulteriore sviluppo e dopo il vigneto Monte dei Bianchi nasce il vigneto La Rocca. Le caratteristiche dei nostri vini sono il risultato dell’unione fra un clima tipicamente collinare e un ottima esposizione solare, fattori che ci consentono di ottenere vini di grande struttura, corposita ed elevata estrazione pur mantenendo una buona acidità che li consente di mantenersi e affinarsi nel invecchiamento.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Pensiamo che i nostri vini siano rivolti a tutti gli appassionati del vino, “a chi cerca un vino di più facile beva ma comunque non sia un vino scontato e banale”, a chi ama vini di struttura e corposità con qualche anno di affinamento e da lasciare ancora invecchiare per scoprirne le qualità nel tempo. Far scoprire le nostre varietà autoctone è per noi motivo di orgoglio e completano la gamma dei nostri vini, dando un senso di mistero e fascino antico, due vitigni semi abbandonati che sono cosi diversi fra loro ma ognuno lo potremmo definire, a modo suo, affascinante, seducente, elegante e corposo.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Rimanere legati alle tradizioni ed a una coltivazione rispettosa dell’ambiente sono prerogative basilari del azienda, che si avvale delle tecnologie la dove sono mirate ad una miglior gestione delle materie prime, al fine di ottenere vini di qualità senza andarne ad alterare la natura stesse.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Per la commercializzazione dei nostri prodotti ci appoggiamo ad una rete di agenti che stiamo sviluppando sul territorio del centro nord Italia, sul territorio l’azienda inizia ad essere conosciuta e quindi abbiamo una buona vendita diretta presso la sede, stiamo sviluppando un e-commerce sul nostro sito e le nostre conoscenze anche all’estero. Per questo delicato momento abbiamo preso tutte le precauzioni del caso, anche attraverso il nostro r.s.p.p. che ha sviluppato un piano di controllo anti contagio per gli addetti, controllo della temperatura, uso di guanti e mascherine e tanto buon senso.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Le visite presso l’azienda sono sempre possibili, meglio se prenotate, comprendono la visita ai nostri vigneti con racconto della storia del luogo e lo sviluppo dell’agricoltura in zona e della storia dell’azienda. Visita alla cantina con racconto della vinificazione, dell’ affinamento e dell’imbottigliamento dei nostri vini e concludiamo con la degustazione dei nostri vini accompagnati con qualche prodotto locale.
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