– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
La distilleria McHenry di Tasmania prende nome dai suoi fondatori ossia la famiglia McHenry.
Il logo è semplice ed essenziale come i nostri prodotti. Tutto quello che la natura da e senza l’aggiunta di nessun altro elemento estraneo che ne contamini la naturalezza.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
L’azienda è nata all’inizio degli anni 2000 da una idea del master distiller William McHenry, di voler produrre il proprio Whisky nella natura incontaminata della Tasmania. Il cognome ne rivela le tradizioni celtico-gaeliche legato alle Highland scozzesi. La prima sfida fu quella di trovare un posto che per il suo clima e per l’ambiente circostante, fossero simili appunto alle regioni scozzesi. Il posto è stato trovato proprio nella penisola di Tasman al sud della Tasmania nel parco naturale di Mont Arthur.
Il percorso di crescita dell’azienda e del Whisky, è stato supportato dalla creazione di una linea di prodotti che consiste in 8 diversi tipi di gin. Ad oggi viene distribuito in Italia e in altri stati Europei grazie alla nostra presenza in Europa con Marco e Laura e del loro staff di Divini Spiritus. Il nostro network internazionale si sta espandendo in tutto il modo. Passo dopo passo.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
La materia prima fondamentale del successo dei nostri prodotti è l’acqua. La Tasmania vanta le acque sorgive tra le più pure al mondo. Infatti questa isola viene sferzata dai venti costanti oceanici che spirano da ovest a est, passando sopra più di 15.000 km di oceano, perdono quasi tutti i componenti inquinanti.
Quando carichi di umidità si scontrano con i venti antartici, generano sull’isola piogge senza più inquinanti. Il terreno filtrando ulteriormente, finisce il lavoro e garantisce una elevatissima purezza delle acque sorgive. La distilleria ha la sua sorgente di proprietà con la quale produciamo i nostri spirits. Il whisky viene prodotto secondo il rigido disciplinare per la denominazione “Tasmanian Whisky”. Questo prevede che la materia prima (malto d’orzo) sia coltivato e raccolto in Tasmania. come pure il
processo di distillazione, invecchiamento e infine imbottigliamento, vengano tutti fatti in Tasmania. Per i gin invece, usiamo solo botaniche autoctone australi ad eccezione del ginepro che non nasce in Australia e viene importato dall’Italia e dal Nord Europa. Il nostro Federation Gin ad esempio, è il gin ufficiale del Parlamento Australiano. Commissionato alla nostra distilleria per rappresentare l’Australia nel mondo, raccoglie una botanica per ogni stato federale d’Australia. Da qui il nome.
– Se doveste raccontare i vostri vini (DISTILLATI) a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Soprattutto per quanto riguarda i gin botanici, hanno sicuramente una componente di “mistero del gusto” in quanto utilizzando botaniche autoctone presenti solo nella zona australe, sono a noi perlopiù sconosciute.
Si pensi al Federation Gin che utilizza una botanica tipica per ogni stato federale d’Australia, significa valorizzare ed esaltare gusti propri di quelle zone. Ad esempio, molti gin usano come ingrediente il pepe di montagna. Anche nel nostro Federation Gin è presente il pepe di montagna ma è la varietà dei monti di Tasmania. Ha note di chiodi di garofano, di funghi del legno e di legno di cedro.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro distillato?
Avendo un’ampia gamma di gin, copriamo molti tipi di palati e di fasce di età. Federation, Butterfly, Classic Dry, Summer e Navy Strenght sono utilizzati molto in mixology. Gin Tonic, Negroni, Dry Martini o il Gimlet per citare i grandi classici. Abbiamo poi gin da degustazione che sono il Federation Gin o il Barrel Aged indicati quindi ad una fascia di consumatori più matura. C’è poi il Butterfly Gin che ha la caratteristica del cambio di colore dal Blu al Rosa con l’agiunta di acqua tonica. Effetto dovuto all’uso non di coloranti ma della Clitoria Ternatea (fiore blu del pisello) che ha questa proprietà. Essendo di effetto scenico è quello più usato per la mixology
di qualità dove la presentazione e non il consumo massiccio, ha la sua componente principale.
Abbiamo poi il nostro Whisky Single Malt che è assolutamente per intenditori. Molto simile a uno speyside scozzese.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
La distilleria è a carattere familiare e la produzione è tutta manuale e artigianale. Non ci sono processi autmatizzati all’interno della produzione dei distillati. La produzione del whisky ad esempio deve seguire il rigido disciplinare per la denominazione di “Tasmanian Whisky” che prevede che l’intero processo produttivo sia eseguito all’interno
della Tasmania e che le materie prime vengano coltivate e raccolte anch’esse in Tasmania.
Il whisky è del tipo “single Barrel” e viene quindi imbottigliato e le bottiglie numerate una per una. Nel prossimo futuro è i progetto l’utilizzo di una imbottigliatrice per ridurre i costi di imbottigliamento. Fase che non toglie e non aggiunge nulla alla qualità del prodotto ma che ci consentirà una maggiore competitività sul mercato.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Abbiamo ovviamente la nostra rete di Distribuzione in Tasmania e Australia. Grazie ad alcuni importatori, siamo presenti in Singapore, Giappone, Uk e stiamo iniziando anche un’avventura in America. L’Italia però ha un importanza particolare in quanto siamo presenti con una forte rappresentanza per l’espansione del mercato in Europa. Laura e Marco di Divini Spiritus gestiscono il nostro marchio sia per al promozione che per la parte commerciale. Stiamo già avendo riscontro presso alcuni distributori in nord Europa nonostrante questi due anni di crisi pandemica.
– Organizzate visite in distilleria per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Ovviamente la distanza non è poca. La Tasmania si trova diametralmente dall’altra perte del mondo rispetto all’Italia. Non per questo è una visita impossibile. La distilleria è aperta sempre tutto l’anno ed è inoltre dotata di unità abitative indipendenti dove possiamo ospitare i visitatori per il periodo di soggiorno. La distilleria è immersa
nella foresta di Mont Arthur a diverse decine di chilometri dal primo centro abitato. E’ quindi un’esperienza unica tra distillati, diavoli della Tasmania, natura e una spettacolare vista nel cielo della Croce del Sud. E’ prevista la sponsorizzazione del viaggio per giornalisti, influencer e bartender che dopo la loro vistia, parlino della Tasmania e della distilleria nei loro canali comunicativi.
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