– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
La scelta del nome è strettamente legata a quello che ho sempre desiderato fin da piccola. Da bambina avevo due grandi sogni, quello di giocare a calcio e quello di fare la contadina. Fortunatamente sono riuscita a realizzarli entrambi e dopo più di 20 anni passati sui campi da calcio della serie A, vestendo anche la maglia della nazionale italiana, sono tornata a casa, a Bolgheri, per dedicarmi ad una piccola produzione di vini nata all’interno dell’azienda agricola di famiglia, che prende il nome di Le Vigne di Silvia.
Il logo oltre al nome dell’azienda riporta un simbolo che rappresenta una S nella quale si può vedere anche una F. Le due lettere sono le iniziali del mio nome, Silvia Fuselli, ma anche di quello di mia sorella, Stefania Fuselli, che mi sostiene e mi aiuta in questo nuovo progetto legato al mondo del vino.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
L’azienda agricola nasce negli anni cinquanta quando mio nonno arrivò a Bolgheri dalle Marche per acquistare alcuni terreni messi in vendita dal Marchese Incisa della Rocchetta. Mio padre e mia madre hanno poi portato avanti l’attività agricola dando una dimensione molto più ampia all’azienda. Mio padre Carlo, che è uno dei più grandi agricoltori della zona, ancora oggi produce ortaggi in foglia e basilico in grandi quantità e nel 2014 decise di impiantare il primo vigneto dando la possibilità a me e mia sorella di portare avanti l’azienda di famiglia anche sotto un’altra veste, quella della produzione vitivinicola, che ha uno sviluppo recente ma che può vantare della grande esperienza in campo agricolo della mia famiglia.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
Il nostro è un territorio di grandi vini dove le colline e il mare che ci circondano hanno creato un anfiteatro naturale dal microclima estremamente favorevole alla produzione della vite. L’unicità sta semplicemente nel rispecchiare la propria identità come produttori attraverso la cura dei dettagli e un approccio molto rispettoso dalla natura e dell’ambiente che ci circonda; da questo deriva anche la scelta della viticoltura biologica. La volontà è di produrre vini di assoluta qualità che rispecchino i vitigni che coltiviamo, ma che siano allo stesso tempo identitari e figli del grande lavoro fatto prima di tutto nei vigneti. Il tutto sostenuto dalla grande passione e da un grandissimo enologo come Emiliano Falsini che ci accompagna in questo nuovo percorso fatto di vini che puntano alla freschezza e all’eleganza senza mai tralasciare la complessità e la potenza tipici del nostro territorio.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Li descriverei come vini eleganti ed equilibrati, nei quali si possono apprezzare tutti i profumi tipici del nostro territorio. A chi conosce Bolgheri direi di assaggiarli per assaporare un nuovo punto di vista, mentre a chi non conosce i vini della nostra zona direi di assaggiarli e lasciarsi trasportare in un viaggio fatto di profumi e sapori intensi che solo uve coltivate nel più assoluto rispetto della natura sanno dare.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
I nostri vini si rivolgono a tutti quelli che amano il vino di qualità e a chi ha voglia di scoprire nuove realtà. Ogni bottiglia racconta un percorso, un viaggio e una storia che vale la pena ascoltare, perché può comunicare la grande passione per il nostro lavoro.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Il nostro approccio lo definirei prima di tutto rispettoso della natura, è questo il punto di partenza. Privilegiamo le lavorazioni manuali in tutta la filiera, traiamo insegnamento dalle tradizioni guardando al futuro e cercando sempre di salvaguardare l’ambiente che ci circonda che fino ad oggi ci ha regalato frutti meravigliosi. La nostra è sicuramente una visione giovane ma senza mai dimenticare gli insegnamenti dei nostri nonni.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Mi occupo personalmente della rete commerciale, cercando di collaborare con enoteche, ristoranti e piccoli distributori che hanno la volontà di investire in una nuova azienda e in una nuova storia da raccontare.
Durante l’emergenza sanitaria abbiamo cercato di raggiungere direttamente il cliente finale attraverso i canali social, per far conoscere la nostra produzione nata da così pochi anni.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Le visite in cantina saranno il nostro prossimo obiettivo. Stiamo ultimando dei lavori di ristrutturazione grazie ai quali sarà presto possibile visitare l’azienda, conoscerci personalmente ed assaggiare i nostri vini totalmente immersi nella natura ed in un territorio che regala solo grandi emozioni. Gli amanti del vino potranno scegliere fra proposte di degustazione diverse grazie alle quali conoscere un territorio, una filosofia produttiva ma anche semplicemente rilassarsi e prendersi quel tempo che spesso a causa dei ritmi frenetici della quotidianità non ci concediamo mai.
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