– Cosa significa per voi gestire un’azienda come la vostra?
Quello vinicolo è un settore estremamente complesso, dove non è sempre facile raccontare quanto lavoro e quanto sacrificio si nascondono dentro una bottiglia di vino. Sempre di più, per continuare a tutelare nel tempo questa antica tradizione, si rendono necessarie nuove forme di organizzazione del lavoro che puntano in primo luogo al rispetto del prodotto e alla fidelizzazione trasparente del cliente: ecco come, e perché, nasce una cantina sociale come la nostra.
Funzioniamo come una classica cooperativa. Il nostro lavoro si fonda su condivisione, collaborazione e divisione degli utili, così minimizziamo le spese di produzione e non rinunciamo alla qualità dei nostri prodotti. Trasformiamo in vino, olio, orzo e caffè le materie prime che noi soci, ogni giorno, coltiviamo con impegno. Come ogni cooperativa, abbiamo il nostro regolamento: provvediamo cioè all’amministrazione del lavoro, alle modalità di guadagno, alle spese, ai diritti e ai doveri di soci produttori.
– Come nasce il vostro vino/distillato? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
La nostra storia inizia nel 1969, la nostra produzione nel 1977, anno della prima vinificazione. È proprio in quei giorni che la terra della Cantina si trasforma per la prima volta in vino. Una tappa emozionante che abbiamo scelto di ricordare dando vita alla Linea ‘settantase77e, dedicata al mercato Horeca. Al nostro repertorio enologico si aggiungono: la Linea Colli Ripani, composta da dieci vini, ciascuno autore di un personale capitolo di una storia itinerante; la Linea Biologica, cuore della filosofia aziendale, ottenuta da uve coltivate nel rispetto dell’ambiente e lavorate con l’ausilio di energie rinnovabili; e la Linea 508®, una selezione di eccellenze rigorosamente locali, composta da sei prodotti riconosciuti a livello internazionale per la qualità dei grappoli, la storia e il rigore posto nell’arte della vendemmia. Infine, vini giovani e freschi, dal carattere estivo, compongono la Linea Bollicine, il nostro modo per sentirci leggeri.
– Quali sono le sensazioni che volete trasmettere ai consumatori attraverso le vostre etichette?
I Soci, la Cantina, i Colli Ripani. Un legame sempre più stretto che rinnova la sua forza a ogni attività e trova la risposta a una chiara esigenza: versare in un calice non un vino, ma una storia.
È con questo obiettivo che abbiamo intrapreso un importante percorso di rinnovamento della nostra immagine e della nostra identità. Perché la Cooperativa è un organismo mutevole, cambia e si adatta come cambiano le persone che la compongono. Così a un certo punto è diventato chiaro a tutti che stavamo indossando un vestito che non ci rappresentava più. Era arrivato il momento di cambiare. Un impegno non da poco, certo, ma un’intuizione corretta confermata dal raggiungimento di un traguardo indimenticabile: il premio “Etichetta dell’anno 2015” assegnato al Rosso Piceno DOC della Linea Biologica, in occasione della 49a edizione del Vinitaly. A questo riconoscimento ne sono seguiti altri, e ogni volta è sempre come se fosse la prima. La stessa emozione.
– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino/distillato?
Lavorare bene in campo per raccogliere un’uva dalla qualità elevata; esaltare il vitigno senza stravolgere le caratteristiche naturali; utilizzare la tecnologia per raggiungere standard elevati.
– Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero?
Territorio. Il territorio per noi è una cosa viva che può avere la forma di una bicicletta e quella di un gruppo di appassionati di ciclismo dal nome Avis Bikers dei Colli Ripani di cui siamo sponsor perché crediamo nello spirito di gruppo, nel piacere della scoperta e in uno stile di vita sano. Il nostro amore per il territorio si manifesta in un abbraccio che comprende tutte le sue espressioni come l’arte, la cultura, il volontariato.
– Qual è il vostro rapporto con il territorio?
Origine e territorio, passione e unicità. Sono alcune delle parole che, insieme a impegno e rispetto, costituiscono il nostro vocabolario. Siamo un’azienda cooperativa che ha scelto di raccontare il valore della terra attraverso le proprie vigne e le proprie persone. Una trama fitta e intensa come lo sono i tratti del paesaggio che, ogni giorno, ci impegniamo a rendere così inedito e speciale.
Il nostro marchio è nato per celebrare il vino e la terra, e descrive infatti la terra sottolineandone i tratti che la rendono unica. Come una mappa racconta a chi la legge come esplorare il territorio e segnala, attraverso forme e colori, l’esatta posizione di ogni coltivazione. La forma del riquadro, scelta per rappresentare metaforicamente il confine, si muove sulle nostre terre come una finestra e fotografa, di contrada in contrada, un profilo sempre nuovo.
Il nostro amore per il territorio si manifesta in un abbraccio che comprende tutte le sue espressioni come l’arte, la cultura, il volontariato.
– Come si posiziona oggi il vostro vino/distillato? Siete più orientati al mercato nazionale o a quello internazionale?
Il nostro vino è venduto principalmente sul territorio nazionale, nelle Marche attraverso i nostri 9 punti vendita e nelle altre regioni attraverso una rete di agenti e distributori. Circa il 10% del nostro fatturato è sviluppato nei mercati esteri, principalmente Giappone, Cina, Canada e Nord Europa.
– Perchè un consumatore dovrebbe scegliere i vostri vini/distillati? E chi è il vostro target di riferimento?
Uno dei punti di forza della nostra azienda è sicuramente la possibilità di sviluppare diverse tipologie di prodotti per gusti e mercati differenti. Come Cantina supportiamo i nostri soci e coordiniamo tutte le fasi del processo: dal lavoro nelle campagne alla trasformazione delle materie prime in prodotto finito e alla sua commercializzazione. Solo in questo modo siamo certi di offrire e garantire un risultato unico e meticolosamente controllato lungo tutta la filiera produttiva. Allo stesso tempo, forti di una passione comune e uniti dagli stessi valori, possiamo avere fiducia in un reddito agricolo che difende concretamente la viticultura delle nostre terre e ne garantisce la sostenibilità ambientale.
– Qual è secondo voi l’etichetta che più rappresenta la vostra azienda? E perchè?
L’etichetta più rappresentativa e premiata è Il Vicolo, l’etichetta ha raggiunto i seguenti premi Award of Excellence, 62° Design Annual, Communication Arts 2021; Categoria vini rosa “Etichetta d’argento”, 24° Concorso Internazionale Packaging, Vinitaly Bronzo, ADCI Awards 2020 (Art Directors Club of Italy); Argento, Graphis Design Annual 2022 (NYC)
Dai uno sguardo in alto e uno ai lati. Sì, la strada è stretta. Estremamente stretto infatti, largo appena 43 cm. Sei nel vicolo più stretto d’Italia , nel comune di Ripatransone, dove si trova la Cantina dei Colli Ripani.
Con il suo colore rosa tenue brillante e il profumo fruttato, ‘il vicolo’ Marche IGT Rosato celebra questo luogo unico e bizzarro, che sfida il senso della prospettiva. In una bottiglia, due visioni del mondo, due prospettive che si fanno strada angusta verso una memoria condivisa.
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