– Perché avete deciso di intraprendere questa esperienza? Da dove proviene la vostra passione per il vino? Quali sono le origini della vostra azienda?
L’azienda appartiene alla famiglia Bellorini dal 1960 quando mio nonno, imprenditore milanese, acquistò la piccola tenuta di 40 ettari di terreno nella magnifica Toscana come luogo di villeggiatura, complice la bella villa dalle origini antiche sulle colline di Scandicci a pochi passi da Firenze.
Qui iniziò la sua avventura di viticoltore; io appartengo alla terza generazione impegnata nella produzione di vini.
Fin da bambina ho frequentato questi magnifici luoghi e da sempre ne sono stata innamorata. Di recente si è concretizzata l’opportunità di occuparmi in prima persona della gestione dell’azienda e ne sono orgogliosa.
– Cosa significa per voi gestire un’azienda come la vostra?
Sto affrontando questa esperienza come una sfida, poiché non ho mai lavorato in questo settore e non ho alcuna esperienza manageriale. Nonostante ciò, le mie conoscenze di biologa, la mia passione e il mio entusiasmo per questo lavoro mi spingono a impegnarmi anima e corpo, e questa esperienza sta avendo un impatto significativo sulla mia vita.
Come detto, la mia mancanza di esperienza nel settore mi ha spinto a cercare il supporto di professionisti competenti, i quali hanno offerto un contributo fondamentale grazie alle loro conoscenze e alla loro grande disponibilità e generosità d’animo.
Il mio ruolo è stato quello di garantire una sinergia proficua e di successo indirizzando l’obbiettivo dove credo sia giusto mirare.
Credo che la collaborazione sia un elemento essenziale per il successo di qualsiasi attività e anche nella nostra azienda agricola ogni persona svolge un ruolo importante e necessario per il successo del risultato finale. Siamo un gruppo di persone che lavora insieme con lo stesso obiettivo.
Abbiamo lavorato bene ma sono consapevole che c’è ancora tanto spazio per migliorare.
– Come nasce il vostro vino? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Abbiamo un approccio tradizionale, direi quasi artigianale. La nostra filosofia si basa sulla cura dei dettagli e il rispetto della tradizione. Lavoriamo con attenzione e dedizione, utilizzando tecniche e metodi tradizionali per garantire la massima qualità dei nostri vini. Grazie alla piccola dimensione della nostra azienda, possiamo dedicare il giusto tempo e la giusta cura a ogni fase della produzione, assicurandoci che ogni bottiglia sia il risultato di un lavoro accurato e appassionato.
– Quali sono secondo voi le caratteristiche principali dei vostri vini?
Quando si deve produrre qualcosa e si incontrano molti ostacoli, bisogna ingegnarsi per superarli e raggiungere l’obbiettivo; così i nostri vini rispecchiano quella resilienza, quella determinazione e anche quella fantasia che nasce dall’esigenza di risolvere problemi con le risorse a disposizione.
– Qual è il futuro della vostra cantina? Avete già dei progetti in mente?
Abbiamo moltissime idee che ci piacerebbe realizzare, andiamo più veloci con l’immaginazione che con la realizzazione concreta dei progetti. Le potenzialità sono molte ma con le risorse che abbiamo a disposizione oggi è importante avanzare a piccoli passi per poter garantire la qualità e l’efficacia del nostro lavoro.
Per ora abbiamo aperto la nostra cantina al pubblico di appassionati, offrendo visite e degustazioni. Nel futuro, ci piacerebbe far conoscere i nostri prodotti al di fuori del nostro paese, cercando di esportare i nostri vini in altri mercati.
– Quali sono le sensazioni che volete trasmettere ai consumatori attraverso le vostre etichette?
Amiamo moltissimo le etichette delle nostre bottiglie. Sono state realizzate da due membri della famiglia appartenenti a due generazioni distanti con competenze diverse ma appartenenti entrambi al mondo milanese dell’architettura e del design: il nonno, architetto con i suoi disegni realizzati negli anni ’70, e il nipote, designer con una visione moderna del marketing. Insieme hanno creato le etichette floreali tanto apprezzate delle nostre bottiglie di bianco e rosato che rappresentano la passione per i fiori e per la natura che contraddistingue l’intera famiglia e interpretano perfettamente i nostri vini freschi, profumati e con una personalità decisa.
Sono apprezzate, dunque, sia per la sensazione che trasmettono al consumatore sia per la loro estetica che a molti piace vedere sulla propria tavola: dal gusto al design.
– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino?
Materie prime di qualità: un buon vino richiede uve di qualità superiore e un processo di produzione attento alla selezione e alla cura dei vigneti.
Competenza enologica: la conoscenza del processo di produzione del vino, dal momento della raccolta delle uve fino alla fase di invecchiamento, è fondamentale per ottenere un prodotto di qualità.
Pazienza e impegno: la produzione di un buon vino richiede tempo e attenzione ai dettagli.
– Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero?
Autentici e sinceri.
– Qual è il vostro rapporto con il territorio?
Questo è un argomento che ci sta particolarmente a cuore: pensiamo che l’agricoltura possa offrire strumenti di inclusione lavorativa per le persone più fragili o svantaggiate migliorando, allo stesso tempo, le prestazioni economiche del nostro settore agricolo in crisi.
Per questo motivo abbiamo cominciato una collaborazione con una Cooperativa Sociale che lavora sul territorio nella zona di Scandicci: la Cooperativa Valleverde.
Il nostro obbiettivo è coniugare una coltivazione sana della terra, attraverso l’integrazione di soggetti che vivono in situazioni di disagio, di disabilità, di emarginazione o di svantaggio.
Siamo orgogliosi di poter dare un contributo sociale importante nel nostro territorio facendo il lavoro più bello del mondo!
– Come si posiziona oggi il vostro vino? Siete più orientati al mercato nazionale o a quello internazionale?
Attualmente il nostro vino è noto in Toscana e in alcune parti d’Italia; tuttavia, stiamo lavorando per ampliare la nostra visibilità anche al di fuori del territorio nazionale. La nostra produzione di bottiglie aumenta costantemente di anno in anno, in modo da soddisfare la domanda del mercato.
– Perché un consumatore dovrebbe scegliere i vostri vini? E chi è il vostro target di riferimento?
Negli ultimi tempi, abbiamo notato che molti giovani wine lover si sono uniti ai nostri clienti storici. Ciò dimostra che abbiamo interpretato il processo di rinnovamento dell’azienda in modo efficace.
– Qual è secondo voi l’etichetta che più rappresenta la vostra azienda? E perché?
Essendo alla guida dell’azienda da poco tempo, non posso ancora vantare di avere dato un’impronta personale a tutta la produzione dei nostri vini.
Tuttavia, penso che l’azienda si debba concentrare sulla qualità e la diversificazione della produzione e si debba rivolgere ad un target più attento e interessato al mondo del vino. In questa ottica sto lavorando, insieme ai miei collaboratori, nella produzione di vini nuovi: nel 2021 abbiamo prodotto un vino rosato che ha avuto grande successo e con la vendemmia del 22 stiamo lavorando alla produzione un vino Orange.
Non si dimentichi che la nostra azienda produce anche un Olio EVO di qualità straordinaria e che i nostri clienti lo amano da sempre.
Leave a reply