L’azienda nasce nel 2000 quando Elena decise di valorizzare i 6 ettari di vigneto tra i più vecchi del Vulture. Le vigne poste a 600 mt di altezza, ai pedi dell’antico vulcano ormai sopito, fanno da cornice alla nuova cantina costruita in bioarchitettura. La viticoltura dell’azienda è basata sul massimo rispetto dell’ambiente e del vigneto; si lavora in regime biologico e si cerca la massima qualità in ogni fase produttiva. Il lavoro svolto in vigna non è viticoltur,a ma una e vera e propria opera di giardinaggio. Massima cura viene dedicata alle viti, alla natura ed ai suoi cicli. Non vengono impiegati prodotti chimici, e per legare le viti viene utilizzata la ginestra, lasciata essiccare durante l’estate.
– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
La viticoltura è parte integrante della mia famiglia da almeno 3 generazioni, però nessuno mai prima di me si era cimentato con la trasformazione dell’uva in vino. Essendo quindi la prima generazione di vigneron con la mia famiglia abbiamo deciso di legare l’azienda, il nostro brand al mio nome; un legame indissolubile, come quello che mi lega al mio territorio, la Basilicata. Il nostro logo riprende in parte la forma della nostra cantina e delle colline che lo circondano e al tempo stesso ricordano la sigla stilizzata del mio nome EF. E’ una creazione fatta in famiglia, pertanto siamo molto orgogliosi del nostro logo.
– Quale è la vostra filosofia produttiva? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Quando si parla di vino, si pensa sempre alla tradizione anche immutevole, al ripetere di gesti anno dopo anno, come quelli di un contadino. Il nostro approccio si basa sicuramente su questo aspetto: le tradizioni fanno parte della cultura e non vanno dimenticate. Ma io sono anche una donna di scienza e di tecnica, essendo mi laureata in Viticoltura ed Enologia. Quindi come dico sempre a mio nonno: nella saggezza contadina non sempre c’è la verità al 100%, e si può sempre migliorare grazie a tecniche piu’ efficenti, prodotti piu’ performanti ed anche limitando gli sprechi. Per questo ci definiamo Moderni ma non modernisti.
– Qual è l’etichetta che meglio rappresenta la vostra filosofia?
Essendo un azienda monoprodotto il TITOLO è sicuramente il progetto principe e che rappresenta tutto il nostro modo di essere produttori di uva, di vino, di emozioni ed in parte anche custodi della terra che lavoriamo e che dobbiamo conservare per il nostro futuro e delle nuove generazioni. Quest’anno poi, festeggiando i primi 20 anni di attività, abbiamo deciso di celebrarci con un etichetta nuova ma che guarda al passato: il TITOLO ANNIVERSARY. Questo vino è stato prodotto a tiratura limitata (solo circa 2500 bottiglie) dalla stessa particella di vigneto usata 20 anni fa alla mia prima vinificazione. Era una particella di 55 anni di età, frutto pregiato che ancora oggi viene lavorata e curata come un figlio. Oggi questa particella ha piu’ di 70 anni e ci regala, non senza poche fatiche, grandi tesori da offrire ai nostri clienti.
– Cosa ritenete vi contraddistingua, rispetto alle altre aziende, nel mercato vitivinicolo italiano?
Siamo un azienda familiare, artigiani dell’uva e del vino. Siamo concreti, leali, ci piache sporcarci le mani e la fronte per perseguire i nostri obiettivi. Cura di tutti i dettagli perchè non vogliamo scendere a compromessi per la qualità dei nostri prodotti.
– Qual è il mercato dove distribuite maggiormente le vostre etichette? Dove invece vorreste espandervi?
Il Nord America e il Nord Europa sono i nostri mercati di riferimento, anche se da sempre abbiamo deciso di frazionare la nostra distribuzione, cercando di portare i nostri prodotti in ogni paese dove si possa commercializzare e apprezzare il vino. L’Asia e la Cina, sicuramente per numeri e possibilità sono i mercati dove dobbiamo crescere (un pò come tutto il vino italiano).
– È possibile venire a visitare la vostra cantina? (Se sì indicateci i giorni e gli orari e eventuale mail di prenotazione).
Assolutamente si! Metter il naso nelle cose è la miglior via per imparare ed apprezzare cosa beviamo e consumiamo. Siamo sempre aperti, ma le visite sono solo su prenotazioni (info@elenafuccivini.com) anche con poco preavviso.
– Cosa vi ha spinto a partecipare a Best Wine Stars?
La selezione degli anni precedenti ha sicuramente invogliato a partecipare, poi su una piazza come quella di Milano dove ormai il vino è un elemento consolidato.
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