– Quali sono le peculiarità e le caratteristiche più significative della tua produzione?
Ciò che rende unico il mio gin è l’approccio artigianale e la cura con cui ogni bottiglia viene realizzata. Ogni fase della produzione, dall’imbottigliamento all’etichettatura, è eseguita manualmente e ogni bottiglia è numerata singolarmente, garantendo un prodotto esclusivo e di alta qualità. La nostra produzione annuale limitata ci consente di mantenere un controllo rigoroso sugli standard qualitativi. Le spezie utilizzate sono selezionate con la massima attenzione, provenienti dalle migliori fonti, per assicurare profili aromatici distintivi. Essendo l’unico titolare e socio, senza dipendenti, posso monitorare personalmente ogni fase della produzione: dalla scelta delle materie prime, all’infusione delle botaniche, fino al taglio di testa, cuore e coda durante la distillazione, garantendo così la massima qualità e coerenza in ogni bottiglia.
– Perché hai deciso di partecipare a BWS e cosa ti aspetti da questa esperienza?
Ho deciso di partecipare a Best Wine Stars perché è un’occasione concreta per entrare in contatto con nuovi distributori e ampliarne il portafoglio clienti. La fiera offre un’opportunità interessante per far conoscere il nostro gin a un pubblico selezionato, ma l’obiettivo principale è sviluppare relazioni commerciali dirette che possano portare a una crescita tangibile nel lungo periodo.
– Quali sono i punti di forza che ritroviamo nei vini/negli spirits della tua azienda valorizzate dal tuo territorio?
Il nostro gin è profondamente legato alla tradizione erboristica della Scuola Medica Salernitana: utilizziamo botaniche locali che crescono spontaneamente nel territorio campano, come rosa, sambuco, ginepro, e le lavoriamo con metodi artigianali. Il territorio ci offre non solo materie prime di qualità, ma anche una cultura del benessere e della cura che vogliamo trasmettere attraverso ogni bottiglia. Inoltre è stata la Scuola Medica Salernitana a migliorare l’alambicco arabo aggiungendo la serpentina di raffreddamento, fondamentale per tutti gli alambicchi di oggi. Per cui ci riteniamo profondamente legati alla storia della distillazione.
– Raccontaci del nuovo progetto a cui state lavorando.
Attualmente stiamo lavorando a un progetto che ci rende particolarmente orgogliosi: il lancio di un gin ripreso da un’antica ricetta della Scuola Medica Salernitana. Sarà un prodotto unico, frutto di una lunga ricerca storica tra manoscritti e testi erboristici medievali, con il patrocinio della stessa Scuola Medica. Vogliamo raccontare – attraverso profumi e botaniche selezionate – la tradizione millenaria della medicina naturale salernitana, rivisitandola in chiave contemporanea. Sarà un tributo al nostro territorio e alla sua cultura del benessere, che speriamo possa sorprendere sia gli appassionati di distillati che chi cerca un prodotto autentico, con una storia da bere.
– Come è nata la tua passione per questo settore?
Sono semplicemente una persona curiosa. La mia passione per il gin è nata da consumatore: mi piaceva degustarlo, sia liscio che nei cocktail. Ma a un certo punto ho sentito il bisogno di andare oltre, di capire cosa c’era dietro quei profumi e sapori così complessi. Così ho iniziato a studiare la distillazione. Dopo qualche mese ho acquistato il mio primo alambicco e mi sono immerso negli esperimenti arrivando a frequentare anche corsi (da non iscritto) al Politecnico di Milano sull’estrazione degli aromi. Dopo tre anni di distillazioni, assaggi e incoraggiamenti da parte di barman di noti cocktail bar milanesi, ho deciso di aprire la mia distilleria. Oggi produco il mio gin Xamorfos, e realizzo anche distillati per terzi.
– Quali strumenti utilizzi per promuovere e distribuire i tuoi prodotti?
Per promuovere e distribuire i nostri prodotti, utilizziamo una combinazione di canali digitali e fisici. Sui social media, ci concentriamo su strategie B2C per interagire direttamente con i consumatori e rafforzare la brand awareness. Partecipiamo inoltre a fiere B2B, che ci permettono di entrare in contatto con operatori del settore, ampliando la nostra rete di distributori e clienti. Collaboriamo strettamente con i nostri distributori per acquisire nuovi clienti e ampliare la nostra presenza sia a livello nazionale che internazionale.
– In quali regioni italiane e in quali nazioni possiamo trovare le tue etichette?
Le nostre etichette sono attualmente disponibili in diverse regioni italiane, tra cui Campania, Abruzzo, Molise, Lazio, Toscana, Sardegna, Emilia Romagna e Lombardia. Inoltre, abbiamo esteso la nostra presenza all’estero, con il Giappone come primo mercato internazionale, dove il nostro gin sta ottenendo un buon riscontro.
– Qual è la filosofia e la mission della tua azienda?
La nostra filosofia nasce dal desiderio di unire libertà creativa, ricerca sensoriale e radici culturali. Xamorfos non è solo un gin, è un’esplorazione: ogni bottiglia racconta un equilibrio tra tecnica e intuizione, tra studio e sperimentazione. La nostra missione è creare distillati autentici, che non seguano le mode ma abbiano un’identità precisa, riconoscibile, ispirata al territorio e al gusto personale. Produciamo con cura artigianale, in piccoli lotti, selezionando botaniche di qualità e lasciando che ogni gin sia un’esperienza, non solo un prodotto. Crediamo nella lentezza, nella libertà e nel piacere di creare qualcosa che lasci il segno.
– Come descriveresti l’annata 2024?
L’annata 2024 si è rivelata economicamente positiva, in linea con gli obiettivi prefissati e con il trend di crescita costante della nostra azienda. Abbiamo visto un incremento delle vendite e un consolidamento delle nostre collaborazioni, il che ci ha permesso di raggiungere traguardi importanti e di preparare solide basi per ulteriori sviluppi.
– Descrivici il profilo del tuo consumatore tipo e qual è l’etichetta più apprezzata da questa categoria di clienti.
Il nostro consumatore tipo è un appassionato di distillati artigianali, con una buona cultura del prodotto e una spiccata curiosità verso gin non convenzionali. Si tratta spesso di clienti che frequentano cocktail bar di qualità o che amano sperimentare a casa con mixology di livello. Sono attenti alla filiera, al design dell’etichetta e, soprattutto, all’unicità del profilo aromatico. Non cercano un gin generico, ma qualcosa che racconti una visione precisa.
L’etichetta più apprezzata da questo pubblico è Xamorfos, il nostro prodotto di punta: un gin che si distingue per il suo equilibrio tra botaniche classiche e mediterranee, e per un’identità visiva forte, riconoscibile, pensata per rispecchiare lo stile contemporaneo del consumatore a cui ci rivolgiamo.
– Da dove provengono i nomi delle tue etichette e a cosa si ispirano le immagini presenti su di esse?
Il nome Xamorfos nasce dall’unione di due concetti chiave che definiscono il nostro gin. La “X” rappresenta le dieci botaniche selezionate che compongono la ricetta, un riferimento diretto e sintetico alla sua composizione. “Amorfos”, invece, richiama l’idea di qualcosa di privo di forma definita: un richiamo visivo e concettuale all’etichetta, la cui illustrazione è pensata per mutare percezione a seconda di come si muove il liquido all’interno della bottiglia. L’immagine non è statica, ma prende forma grazie alla rifrazione e al movimento del gin, riflettendo l’anima dinamica e in continua evoluzione del prodotto stesso.
– Quali sono i premi e i riconoscimenti che la tua azienda ha ricevuto nel corso degli anni?
🥈 Silver Medal – London Spirits Competition (2024)
🏆 Primo premio packaging – Gin Awards (2023)
🟡 Ampolla d’oro – Spirito Autoctono (2023)
🎖️ Menzione speciale – Fedrigoni Top Award (2022)
🥇 Design Winner – OneMorePack (2021)
Leave a reply