– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Il nome, Dieci Prese, è da sempre il nome dell’azienda. I territori di bonifica venivano tradizionalmente divisi in “Prese”, vasti appezzamenti di terreno asserviti ad un’idrovora o facenti parte di forme consortili dedicate al coordinamento delle attività e delle opere per il deflusso delle acque. La decima presa era il terreno dell’attuale azienda agricola.Da qui la decisione di chiamare Dieci Prese la nostra azienda.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
L’attività dell’Azienda Agricola X Prese inizia quasi due secoli fa e da allora è sempre stata nella conduzione diretta della famiglia Putti.A partire dai primi del 1900 i campi, ereditati in linea materna dalla famiglia Testa, vengono condotti personalmente dai Putti. L’ing. Mario, comincia l’attività agricola diretta e, mettendo a frutto le conoscenze tecniche acquisite durante i suoi studi torinesi, aggiunge ad una tradizione di lunga memoria importanti innovazioni in campo sia agronomico che meccanico.La sua eredità è raccolta dai figli, ing. Alberico (1919 – 1993), dott.ssa Maria Antonietta e dott.ssa Anna. Sotto la loro guida l’azienda si amplia con l’acquisto di nuovi terreni e con il rinnovamento delle tecniche di produzione agronomica e vengono apportate numerose migliorie idrauliche di gestione della bonifica e dell’irrigazione. In questo periodo l’azienda prende la forma attuale, abbandonando colture inefficienti, come il tabacco e la canapa, e pratiche agronomiche obsolete, ad esempio la mezzadria. Vengono introdotti il concetto – altamente innovativo per l’epoca – di produzioni di qualità e quello di consistenza produttiva pluriennale. A tale scopo, la rotazione agronomica si adatta ad un numero ristretto di colture particolarmente adatte alla tipicità del suolo aziendale.L’attività viti-vinicola ha caratterizzato da sempre l’impegno aziendale accanto alle colture seminative più tradizionali. Scritture contabili testimoniano lavorazione di uve e vendita di vino fin dai primi del ‘900. La produzione si concentra fin da principo sul vitigno tipico della zona, il “FRIULARO”, affiancando a questo altre cultivar, selezionate tra quelle più adatte alle caratteristiche pedologiche aziendali. In forza dei principi di conservazione delle tradizioni locali, l’azienda ha scelto di mantenere la coltivazione del friularo autoctono, evitando la sua sostituzione, così diffusa a partire dagli anni ’50, con il suo clone “RABOSO” che è più facile da coltivare. Tale pratica era tanto comune che si è rischiato di di portare il friularo alla totale estinzione. Il nostro storico vigneto di friularo, denominato “PRIARA” e impiantato negli anni ’30 era rimasto tra i pochissimi appezzamenti originali ed è stato indispensabile per la ristrutturazione viticola degli anni 2000.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
I nostri prodotti si contraddistinguono per due aspetti, che si oppongono tra di loro: tradizione e innovazione. Abbiamo deciso di creare prodotti che rispettano la tradizione del nostro territorio. Lo stesso vitigno, il friularo, declinato in tutte le sue possibili declinazioni. Quindi, l’utilizzo del Fiularo (la tradizione) ma in chiave moderna: le nuove tecniche di vinificazione, ci permettono di creare prodotti nuovi e ricercati.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Il Longhignola, il primo nato, è vino che prende vita dalla rifermentazione del Merlot e del Cabernet Sauvignon sulle vinacce del Friularo appassito. L’invecchiamento in tonneaux amalgama i sapori fruttati maturi dell’uva in appassimento con le note erbacee del Merlot e Cabernet Sauvignon, risultando in un vino caldo e rotondo con una leggera nota acida. E’ un vino elegante, vellutato, che si sposa benissimo con le fettuccine all’uovo o con la carne brasata, magari in una fredda serata invernale, con il camino acceso e Frank Sinatra di sottofondo.
Il Presette è un vino giocoso, con un colore che vira tra il rosa pastello e il rosa acceso. E’ un metodo ancestrale, con i lieviti sul fondo, una peculiarità che gli dona note fragranti di arancia e melograno. L’acidità è tagliente, ma viene controbilanciata da una divertente bollicina. Ideale per un aperitivo con gli amici, con un piatto estivo, con del buon sushi, canticchiando gli Abba.
Renara, ultimo arrivato ma solo per ora. Abbiamo unito l’acidità del Friularo alla dolcezza del moscato bianco. Irriverente, alternativo, strong. Queste caratteristiche lo rendono unico nel suo genere. Il pompelmo e il melograno sono padroni all’olfatto, ma si trova accennata una nota di vaniglia. Perfetto con pesce grigliato o un buon fritto misto, magari in riva al mare con il rumore delle onde in sottofondo.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Non c’è un consumatore tipo dei nostri vini. Sicuramente il Longhignola trova più fans tra gli appassionati di vini rossi importanti. Il Presette si rivolge, forse, a un pubblico più giovane, agli amanti dei lunghi aperitivi. Il Renara lo amano indistintamente tutti.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Siamo fautori della continua ricerca e innovazione nei nostri vini, ma le radici profonde che ci legano al nostro territorio, ci aiutano a non dimenticare mai la storia e la tradizione. Dimenticare la tradizione o non considerarla, toglierebbe un forte valore aggiunto ai nostri prodotti.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Sicuramente il canale HORECA è un forte aiuto per l’azienda. Ma ci piace molto raggiungere periodicamente e personalmente i clienti affezionati e quelli che magari diventeranno clienti, per parlare e raccontare di noi. Anche i social network aiutano molto le vendite, soprattutto in questo periodo di pandemia. Per affrontare questa emergenza, abbiamo attivato degustazioni online e consegna di vino presso le abitazioni dei privati.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Chiunque voglia conoscere la nostra realtà, può tranquillamente prenotare uno dei pacchetti degustazione che noi proponiamo presso la nostra azienda. Siamo più che disponibili a creare eventi e degustazioni ad doc se qualcuno desidera. Un paio di volte all’anno, nel “selese” della nostra cantina, facciamo grandi feste aperte a tutti coloro che desiderano conoscerci e bere un buon bicchiere di vino immerso nella campagna veneziana.
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