– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Nome e logo hanno un’origine molto semplice: ci piace l’idea di legare il nome della nostra famiglia alla qualità del lavoro che facciamo e alla bellezza delle colline che ci circondano.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
La storia della cantina è recente, in attività da pochi anni, frutto però di un ritorno dalla città di Asti verso le campagne dove la nostra famiglia ha vissuto per molte generazioni.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
Tra le nostre etichette ci sono prodotti tipici del Monferrato come Barbera e Grignolino, affiancato da due vini bianchi prodotti con Baratuciat e Malvasia moscata, varietà antiche piemontesi, arrrivate quasi all’estinzione, che oggi e soprattutto nei prossimi anni sapranno ritagliarsi una nicchia tra le preferenze degli appassionati di vino.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Il nostro lavoro è caratterizzato da un’attenzione scrupolosa per ogni fase della produzione, dalla potatura invernale alla scelta del packaging, per poter imbottigliare solo prodotti che, come prima cosa, piacciono a noi. Ogni litro di vino deriva da uve dei nostri vigneti. Amiamo produrre vino e ci piace ogni aspetto di quel che facciamo, quindi differenziamo la nostra produzione in numerose etichette diverse, nonostante la piccola superficie vitata disponibile, per esaltare le peculiarità di ogni vitigno da noi coltivato e offrire vari vini, adatti a ogni situazione.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Chi compra i nostri vini è solitamente un appassionato di vino alla ricerca di novità provenienti da piccole realtà, prodotte con passione e cura.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Il Monferrato è una zona tradizionalmente vocata per la viticoltura, qui crescono varietà che nel tempo si sono adattate all’ambiente e vengono coltivate da decenni. Per ottenere i risultati migliori puntiamo comunque sulle moderne attrezzature che permettono di migliorare il lavoro svolto. Un altro punto di forza piemontese è la ricerca scientifica portata avanti nella facoltà di Enologia dell’Università di Torino, che permette di aumentare costantemente la conoscenza e affrontare al meglio ogni situazione, in vigneto e in cantina.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
La nostra produzione è venduta interamente a enoteche, ristoranti e direttamente in azienda, permettendoci così di instaurare un rapporto diretto con i nostri clienti, comunicando loro la nostra filosofia di produzione. Le nostre vendite sono rimaste costanti durante tutto questo sfortunato 2020, dal momento che la nostra distribuzione copre una superficie limitata entro i confini regionali, garantendo il trasporto e il consumo anche in momenti più delicati.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
È per noi un grande piacere ricevere visitatori: le visite in cantina e vigneto permettono alle persone di vedere direttamente i luoghi della produzione e spesso acquisire nuove informazioni su quanto lavoro è necessario per produrre una bottiglia di vino. La visita è per noi un’ottima introduzione alla nostra realtà, ideale per accompagnare poi i visitatori alla degustazione.
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