– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
L’azienda nasce negli anni ’60 con l’acquisto di un podere con casolare in località Querciagrossa, piccola frazione alle porte di Siena, dal nome Casa Grande. Da qui il nome Casagrande della Quercia e il logo non poteva che raffigurare un rametto di quercia, proprio simile a quello che era solito scolpire nelle proprie opere l’artista Jacopo della Quercia che un tempo si narrava fosse nato proprio in questo luogo.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
Come detto l’azienda fu fondata negli anni ‘60 da Francesca e Pietro Calagna, i genitori dell’attuale titolare, affascinati dal territorio del Chianti Classico oltre che dai suoi vini e successivamente tramandata alla figlia Lucrezia. Per molti anni abbiamo commercializzato il prodotto all’ingrosso poi, con la costruzione della nuova cantina, con tecnologie rinnovate e con tanti sacrifici, abbiamo cominciato a pensare di proporre il nostro vino con una nostra etichetta che rispecchiasse il nostro lavoro ma soprattutto il nostro territorio.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
Siamo ubicati nella parte sud dell’area del Chianti Classico più precisamente nel comune di Castellina e tutti i nostri vini sono prodotti con uve provenienti esclusivamente dai nostri vigneti selezionate con cura e che vengono lavorate scrupolosamente in cantina per mantenere inalterate le proprietà. Per tutto questo sono vini con tannini importanti e buona freschezza che esprimono tutte le caratteristiche uniche del territorio.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Abbiamo principalmente tre tipologie di vini prodotti con diversi vitigni: il protagonista assoluto è certamente il sangiovese che noi utilizziamo in purezza nel Chianti Classico di annata Quercus, caldo, morbido e consistente, e nella riserva Lucretia , un mix di struttura ed eleganza; abbiamo poi un vino nato quasi per scherzo, che è un blend tra cabernet souvignon e petit verdot, dal gusto deciso, forte personalità e potenza ma anche equilibrato, è il Vis et Amor un IGT Toscana che bene nasconde la vera natura dei suoi componenti in un gusto avvolgente e persistente; infine quest’anno abbiamo proposto per la prima volta un IGT Toscana rosato Fenix , sempre da uve di sangiovese un vino piacevole e versatile negli abbinamenti con i cibi.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
I nostri prodotti sì rivolgono in particolar modo ai winelovers ed ai gourmet e a tutti quelli che preferiscono i vini strutturati e predisposti al lungo invecchiamento, con una loro personalità decisa derivata dal terroir.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
In vigna prevale un approccio più tradizionale, come ad esempio molte lavorazioni manuali tra cui anche la raccolta, ma con un occhio attento alle novità volte a preservare il suolo e proteggere l’ambiente. In cantina invece si affianca alla tradizione toscana l’utilizzo di tecniche e metodologie moderne.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Purtroppo quando è iniziato il periodo pandemico avevamo cominciato a promuovere i nostri primi prodotti da pochi mesi e quindi le chiusure, la cancellazione di eventi, fiere e manifestazioni ci hanno penalizzato fortemente e quindi ci siamo orientati da subito verso la vendita diretta e on line.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Viste le restrizioni attualmente non possiamo accogliere gruppi. Rimandiamo a tempi migliori questa possibilità.
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