– Quali sono le peculiarità e le caratteristiche più significative della tua produzione?
Ci definiamo prima di tutto agricoltori, custodi di un territorio e dei suoi vitigni autoctoni. Siamo convinti che la produzione di vini artigianali di alta qualità debba passare necessariamente da una coltivazione rispettosa di ritualità dal sapore antico, tanto nella cura del terroir che delle viti, per portare in cantina l’uva più sana e ricca possibile. Fermentazioni spontanee da lieviti indigeni e assenza di sofisticazioni sono le nostre certezze. Nessuna chiarifica o filtrazione, lasciamo i vini liberi di esprimersi per restituire intatti i profumi e i sapori autentici della nostra tenuta.
– Perchè hai deciso di partecipare a BWS e cosa ti aspetti da questa esperienza?
Siamo molto attenti agli eventi a cui partecipare, per essere sicuri che siano coerenti con la nostra filosofia produttiva. BWS ci è sembrato un interlocutore molto serio e credibile; il fatto che è stato recentemente introdotto uno spazio dedicato ai produttori di vini organici e naturali ci ha convinto a prender parte all’edizione 2024. Eventi come questo vanno vissuti come momenti di crescita: ci aspettiamo la condivisione di prospettive e visioni con gli altri produttori e con tutti coloro che prenderanno parte a BWS…sperando naturalmente di attrarre nuovi clienti e importatori.
– Quali sono i punti di forza che ritroviamo nei vini della tua azienda valorizzate dal tuo territorio?
Tutti i nostri vini sono indubbiamente e indissolubilmente legati alla nostra splendida regione, l’Abruzzo. Per questo abbiamo scelto di dedicarci maggiormente a quelli che sono i suoi vitigni autoctoni per eccellenza: il Montepulciano e il Trebbiano d’Abruzzo. Ci piace pensare che i nostri vini raccontino una storia e con essa gli aspetti peculiari della nostra tenuta: dalla mineralità, sapidità e freschezza del nostro Trebbiano all’intensità fruttata, morbidezza e persistenza del nostro Montepulciano.
– Come è nata la tua passione per questo settore?
Al momento mi occupo (oltre che della cantina, si intende!) di un settore che può definirsi lontano anni luce dalla viticoltura. Ma non si può sfuggire a sé stessi e alle proprie radici. La passione per il vino e per la magia che lo circonda ha così scandito il trascorrere del “mezzo del cammin” della mia vita. Come dire…buon sangue (e in questo caso anche buon vino) non mente!
– In quali regioni italiane e in quali nazioni possiamo trovare le tue etichette?
Siamo partiti solo recentemente con l’attività di produzione e vendita del nostro vino; al momento vendiamo direttamente in Abruzzo e tramite corriere fuori regione. La sfida per il (prossimo) futuro è espandere la distribuzione nazionale e sviluppare una rete di importatori sui principali mercati esteri.
– Qual è la filosofia e la mission della tua azienda?
Rispetto incondizionato per il territorio e per i nostri vigneti. Saper ascoltare e assecondare la natura e i suoi cicli. Questa è la ricetta per realizzare la nostra mission: restituire vini artigianali di elevata qualità, che raccontino fedelmente le caratteristiche della nostra tenuta e le peculiarità delle singole annate, testimoni fedeli del lavoro genuino di vignaioli artigiani.
– Come descriveresti l’annata 2023?
Coltiviamo i vigneti di famiglia da oltre 40 anni. Ebbene, quelli con qualche lustro in più sulle spalle difficilmente ricordano un’annata così travagliata, almeno nella fase di coltivazione. Piogge battenti e incessanti nel periodo della fioritura, in altre parole, terreno fertile per la peronospora (soprattutto per chi come noi rifugge dall’uso della chimica). Il rimedio? Tanto, tantissimo lavoro in vigna per preservare i grappoli sani a cui far arrivare tutto il nutrimento. Il risultato è stato una riduzione della resa del 40-50%, ma con una buonissima qualità dell’uva. Ora non ci resta che aspettare che i nostri vini si godano il meritato riposo nelle vasche, ma le prospettive sembrano (e ciò fino a qualche mese fa era solo una chimera) eccellenti.
– Da dove provengono i nomi delle tue etichette e a cosa si ispirano le immagini presenti su di esse?
Abbiamo adottato una scelta di forte identità del marchio, che è il protagonista assoluto delle nostre etichette: CASACHIARA. Una dedica incondizionata a mia madre (Anna Rosaria, detta Chiara) e prima ancora a mio nonno, che ha reso possibile tutto questo (nonno mi perdonerai ma casabernardo non suonava altrettanto bene!). Un progetto che parte dalla famiglia e con essa è pronto a svilupparsi ed evolvere nel tempo. Da dove proviene il logo? Per avere la risposta basta vedere la quercia secolare che custodisce i nostri vigneti: silenziosa, imperturbabile, solida e segnata dal tempo, testimone imparziale del susseguirsi delle stagioni della nostra tenuta.
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