– Perché avete deciso di intraprendere questa esperienza? Da dove proviene la vostra passione per il vino? Quali sono le origini della vostra azienda?
L’azienda agricola in sé nasce nel dopo guerra dal lavoro del nonno Nicola Caravaggio che si trasferisce sulla costa Abruzzese in quel periodo. Più di recente, riprese le redini dell’azienda dal nipote, Nicola Caravaggio, ha ampliato le proprie attività, iniziando trasformare le uve prodotte nei vini che oggi conosciamo.
La passione per il vino proviene, quindi, da una lunga tradizione familiare che Nicola Caravaggio ha deciso di onorare ed ufficializzare, dedicando tutte le sue energie all’azienda e al proprio vino.
– Cosa significa per voi gestire un’azienda come la vostra?
Per noi la gestione dell’azienda rappresenta una grande (ed intrigante) sfida, ricca di ostacoli e avversità, ma anche di tante soddisfazioni. Possiamo certamente affermare che sono la grande passione per la viticoltura e, dunque, per il vino a spingerci ogni giorno a dare il massimo per proseguire in questo lungo percorso.
– Come nasce il vostro vino? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Come ci piace spesso dire, il nostro vino nasce in vigna. L’approccio di Nicola è di tipo tradizionale e la propria filosofia produttiva è improntata al completo rispetto della materia prima, senza alcun tipo di ingerenza esterna.
– Quali sono secondo voi le caratteristiche principali dei vostri vini?
Ogni vino ha una sua particolare caratteristica, ma ciò che li accomuna è sicuramente la fermentazione spontanea su lieviti autoctoni, che lascia alla natura il compito di regalarci vini autentici e genuini.
– Qual è il futuro della vostra cantina? Avete già dei progetti in mente?
Per il futuro prevediamo di incentivare le attività in corso, con l’ulteriore scopo di far conoscere i nostri vini anche fuori dai confini nazionali.
Inoltre, lo scorso anno, l’azienda ha anche aperto ufficialmente le proprie al pubblico, prevedendo la possibilità di accogliere appassionati e clienti direttamente in Cantina per visite, degustazioni e acquisti.
– Quali sono le sensazioni che volete trasmettere ai consumatori attraverso le vostre etichette?
Con le nostre etichette cerchiamo di trasmettere un po’ del nostro territorio. Non a caso il nome della linea dei vini omaggia la riserva naturale ove sorgono i vigneti.
– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino?
Cura per la terra, per il vitigno e, infine, per la cantina.
– Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero?
Autentici e artigianali.
– Qual è il vostro rapporto con il territorio?
II rapporto con il territorio è fondamentale. Infatti i nostri vigneti sono coltivati con metodi organici, nell’ area adiacente alla località denominata “grotta delle farfalle”, situata nel Comune di Rocca San Giovanni. La particolare esposizione dei terreni della zona, la prossimità al mare, l’eccezionale soleggiata, nonché la composizione calcareo argilloso del suolo, rendono la coltivazione dei vitigni particolarmente interessante. E parimenti interessante è l’uva che ivi nasce, gradata e intensamente colorata.
– Come si posiziona oggi il vostro vino? Siete più orientati al mercato nazionale o a quello internazionale?
Oggi il nostro vino è conosciuto in Abruzzo e in alcune parti d’Italia, ma, come detto, stiamo lavorando per farci conoscere anche oltre i confini. La produzione del 2021 è stata di circa seimila bottiglie e contiamo di raddoppiare per l’annata 2022.
– Perchè un consumatore dovrebbe scegliere i vostri vini? E chi è il vostro target di riferimento?
Siamo convinti che non ci sia un vero e proprio target di riferimento. Il nostro vino potrebbe però essere particolarmente apprezzato da chi, senza pregiudizi, ha voglia di assaggiare un vino slegato da logiche convenzionali.
– Qual è secondo voi l’etichetta che più rappresenta la vostra azienda? E perché?
Più che un’etichetta, è l’interna linea “Grotta delle Farfalle” a rappresentare la nostra azienda. Attualmente la linea è composta da un bianco (blend di Trebbiano, Pecorino e Moscato), rossofiore (rosato di Montepulciano d’Abruzzo) e due rossi (100% Montepulciano d’Abruzzo e 100% Merlot).
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