– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
La nostra azienda prende il nome dal cognome di famiglia. Il logo è una rivisitazione del viticcio della pianta della vite.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
Tutto nasce negli anni 2000 quanDo abbiamo acquistato questa casa di campagna con annessi 6 ha di terreno, i quali erano vitati solo per un ettaro di Moscato d’Asti Docg e nove filari di Barbera.
Inizialmente la vendemmia era un’occasione per riunirsi con parenti ed amici durante la quale si raccoglievano le uve e le si consegnavano ad una grossa cantina.
Col passare degli anni poi abbiamo deciso di addentrarci in quel fantastico mondo che è la produzione del vino e nel 2009 abbiamo vendemmiato e vinificato le nostre prime uve di Barbera. Senza esperienza, senza nessun esperto, solo leggendo dei libri.
Nel 2013 usciamo con la nostra prima annata ufficiale di Barbera d’Asti docg alla quale abbiamo dato il nome “Mappale 61”.
Da qui parte una nuova avventura totalmente differente, ci affianchiamo ad un enologo e iniziamo creare i nostri capolavori uno dopo l’altro.
Non facciamo vino da 3 generazioni, questa è la prima, però la passione, la precisione e la voglia di fare fanno si che ogni nostro cliente rimanga stupefatto da quello che siamo e da quello che produciamo.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Vini genuini ma studiati ed affinati col passare del tempo, vini che rispettano la tradizione e la terra dalla quale provengono. La barbera non è un vitigno facile, ma ha enormi potenzialità che vanno sapute esaltare.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Il nostro consumatore tipo è l’amante del buon vino, che apprezza le piccole realtà e che vuole un prodotto che canta fuori dal coro.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
La nostra produzione è tradizionale, utilizziamo lieviti selezionati in fase di vinificazione, l’aggiunta dei solfiti è minima, col solo fine di garantire al cliente un certo standard qualitativo su tutte le bottiglie
– Quali sono i canali di vendita utilizzatI per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Il nostro principale canale di vendita sono i clienti privati e le nostre esperienze enoturistiche, ma abbiamo implementato anche il nostro shop online e i canali social Instagram e Facebook.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Si, organizziamo la “bit wine experience‘, il nostro percorso di degustazione che si svolge in 3 fasi: una camminata in vigneto, la visita dei locali di vinificazione e di affinamento dei nostri vini ed infine una degustazione guidata di 4 vini in abbinamento ad un tagliere di salumi e formaggi locali.
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