– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda?
La Cantina di Quistello nasce per volontà di alcuni viticoltori di unificare le attività di vinificazione dell’uva e commercializzazione del vino ottenuto; essi espressero un intento cooperativo sin dalle origini che appunto viene denominata esattamente per la sua forma societaria e per la sua geolocalizzazione: “Cantina Sociale Cooperativa di Quistello”.
– Il vostro logo ha un significato in particolare?
E’ un estratto del quadro “La vendemmiatrice” che ritrae una contadina mentre raccoglie l’uva; dipinto dall’architetto-scultore Giuseppe Gorni, nato a Quistello nel 1894 e trasferitosi a Cinisello Balsamo. Il quadro è depositato presso il “Museo Gorni” situato a Nuvolato, frazione di Quistello.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
Lo scopo aziendale è trasformare l’uva in vino con un duplice presupposto: il rispetto della salute del consumatore e la qualità del prodotto. Questi princìpi sono sfociati oggi nella sostenibilità ambientale e aziendale certificata secondo il protocollo Equalitas.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
Siamo al centro dell’area di produzione del Lambrusco Mantovano e, nello specifico, abbiamo puntato alla valorizzazione del vitigno autoctono LAMBRUSCO GRAPPELLO RUBERTI ritenuto il diretto discendente dell’uva selvatica “Labrusca”; la gamma di vitigni si arricchisce con i vari cloni ottenuti per selezione naturale (Lambrusco Salamino, Lambrusco Maestri, Lambrusco Marani, Lambrusco Viadanese, Lambrusco Sorbara, Lambrusco Montericco).
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Il Lambrusco Mantovano e nello specifico il Lambrusco di Quistello è sicuramente più strutturato rispetto al cugino emiliano: colorazione più intensa, sapidità e mineralità più spiccate grazie alla conformazione dei terreni in cui i vigneti affondano le radici.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Il nostro consumatore è alla ricerca di un Lambrusco diverso, con caratteristiche organolettiche esaltate (grazie alla fermentazione naturale e all’affinamento in bottiglia) ed uniche in quanto derivanti dal tipico territorio dell’Oltrepò Mantovano di cui la Cantina di Quistello è maggiore espressione sia per volumi che per gamma di prodotti.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
L’approccio è senz’altro quello tradizionale aperto comunque alle innovazioni tecnologiche se atte a migliorare la qualità del prodotto nel rispetto delle sue caratteristiche di base.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Da sempre la Cantina si rivolge direttamente al consumatore finale, al canale Horeca, alla piccola distribuzione, ai negozi specializzati in prodotti di nicchia attraverso la propria rete di vendita e il Wine Shop aziendale nonché con l’offerta del servizio di consegna a domicilio. Il negozio on line costituito negli ultimi anni unitamente alla consegna a domicilio durante l’emergenza sanitaria si sono rivelati una strategia estremamente efficace e un’occasione di divulgazione.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Gli appassionati possono prenotare visite aziendali e/o degustazioni dei vini in abbinamento ad alcuni prodotti territoriali.
Leave a reply