– Come è nata la tua passione per questo settore?
La nostra famiglia ha sempre prodotto vino in casa sino al 2005. L’ormai massiccia e consolidata presenza nel territorio di cantine sociali ha fatto si che iniziassimo a conferire le uve invece che trasformarle. Nel 2009, grazie all’intraprendenza di nostro padre, inizia il progetto CERBERO: impianto di un nuovo vigneto e avvio costruzione della cantina. Il 2020, l’anno della pandemia, è stato il nostro primo anno di vinificazione. Tutto questo a prova del fatto che niente e nessuno avrebbe potuto rallentare o affievolire la nostra voglia e passione di iniziare a produrre Vino!
– Qual è la filosofia e la mission della tua azienda?
La nostra mission è molto semplice: valorizzare al massimo le capacità organolettiche e aromatiche dei vitigni autoctoni vinificandoli in purezza.
– Quali sono le peculiarità e le caratteristiche più significative della tua produzione?
La nostra produzione è fortemente influenzata dall’altissima vicinanza al mare (300 m circa) e dal terreno. Nel 2009, durante la fase di preparazione per la messa a dimora delle barbatelle, ci siamo accorti di possedere quattro tipologie di terreno differenti in termini di struttura e tessitura in 2 ettari di superficie totale. In seguito alle analisi geologiche, siamo riusciti ad impiantare ogni vitigno col portainnesto ideale in riferimento al terreno sottostante. Questa piccola accortezza, ad oggi, ci consente di effettuare vendemmia tardiva di tutti i vitigni senza compromettere l’acidità del prodotto finale.
– Da dove provengono i nomi delle tue etichette e a cosa si ispirano le immagini presenti su di esse?
CERBERO è il nome della cantina. Nel 2020 cercavamo un nome conosciuto in tutto il mondo che potesse rappresentare nostro padre e i suoi due figli uniti nel raggiungimento di un obbiettivo ben preciso. Per questo motivo abbiamo scelto la figura mitologica del cane a tre teste. Per i vini ci siamo ispirati ai nomi dei personaggi dell’opera letteraria italiana per eccellenza, ove il CERBERO era a guardia delle porte dell’inferno. La DIVINA COMMEDIA.
– Descrivici il profilo del tuo consumatore tipo e qual è l’etichetta più apprezzata da questa categoria di clienti.
Il nostro consumatore tipo è quel soggetto che non ha paura di sperimentare e distaccarsi dalla massa; alla continua ricerca di micro-aziende che esaltano le potenzialità del proprio territorio differenziandosi dalla standardizzazione dei prodotti locali. Attualmente l’etichetta che più colpisce i consumatori è proprio la nostra BEATRICE Marche Passerina IGT. In molti tendono ad assaggiarla con molta leggerezza perché, influenzati dall’ideologia che si è instaurata via via negli anni in merito a questo vitigno, tendono a sottovalutarla. Proprio a gennaio è uscito il DANTE Marche rosso IGT, attualmente il cavallo di battaglia della nostra cantina, rubacuori degli amanti dei Rossi che parteciperà agli Awards 2024.
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