La loro passione per l’agricoltura e la vigna nasce da lontano ed è ben radicata in famiglia. Dopo aver prodotto uva per decenni, hanno deciso nel 2014 di dar vita ad etichette tutte loro sposando a pieno le scelte che il territorio di Cortona ha intrapreso da qualche anno. L’idea della Cantina nasce nel 2012, a seguito di un frazionamento della vecchia azienda agricola di famiglia. Fu allora che decisero di destinare i vigneti coltivatia Syrah e una piccola particella coltivata a Merlot alla vini.
– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Il nome Cantina Canaio , proviene dal soprannome di un nostro avo che aveva un gran numero di cani per la caccia al cinghiale e veniva appunto chiamato ”il canaio” , quindi nella mia famiglia, la struttura doveadesso sorge la cantina è sempre stata conosciuta come ”la casa di canaio” da qui cantina canaio il logo, rappresenta la cantina vista di profilo ed è stato ricavato da una foto scattata da me durante la mia prima vendemmia dalla vigna sottostante la cantina, la mezza luna che ho aggiunto da l’idea di un’ immagine notturna e le finestre che restano chiare rispetto al resto dell’immagine danno quasi l’idea di luce accesa in casa, nell’insieme pensare ad una notte serena, con la luna sopra la vigna e le luci accese in casa da un senso di pace e serenità.
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
L’idea di produrre vini nostri nasce nel momento in cui decidiamo di ristrutturare la casa sotto la quale nasce la cantina.. prima infatti , pur occupandoci sempre di viticultura, eravamo solamente produttori di uva, che poi veniva venduta a produttori di vino locali. Quindi, le prime annate imbottigliate (2014/2015) bei risultati, commenti positivi e bella risposta del mercato in fatto di vendite, ed eccoci qua.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
Sicuramente, la schiettezza e la rappresentazione del terroir – tutti i nostri vini infatti hanno una grande riconoscibilità che viene dal fatto di non usare tecniche di affinamento molto invasive o che vanno a mutare le caratteristiche del vino stesso, ogni passaggio che il vino fa in cantina, è volto ad esaltare e mai a coprire i sentori primari delle uve.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Schietti appunto…sinceri, in particolare ”il calice” uno dei nostri syrah, affina solamente in acciaio per 18 mesi e per 3 mesi in bottiglia, ecco secondo me non esiste un espressione piu autentica di syrah della mia zona, un vino che porta dentro solo le caratteristiche delle sue uve senza alcuna influenza esterna.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Tra le nostre 5 etichette, abbiamo vini che possono accontentare un grande ventaglio di consumatori… dal rosato che veicoliamo molto bene tra enoteche e winebar che fanno mescita, ai syrah che in terra di chianina sono l’abbinamento ideale con questa grande carne al merlot che si accompagna benissimo a piatti piu strutturati tipo brasati arrosti ecc..Facendo accoglienza e degustazioni in cantina e ospitando molti turisti anche e soprattutto stranieri, vedo un po tutti i tipi di consumatori, e quello che ne ricavo è che le vendite sono abbastanza livellate tra i vari vini, quindi direi che ho una gamma di vini omogenea per un po’ tutte le esigenze.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
La tradizione per me è fondamentale, innovare è sacrosanto ma quando gestisci una piccola azienda come la mia che fa poche bottiglie e che racchiude una forte identità familiare e che rappresenta a pieno il terroir in cui si trova, devi, secondo me, tenere conto e tramandare quelle che sono le tecniche di vinificazione che hanno fatto grande la toscana nel mondo del vino, poi si puo fare e questo lo facciamo, qualche prova di vinificazione o affinamento diversa , questo si, ma per adesso rimangono solo prove che vanno ad arricchire la mia esperienza personale.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Noi vendiamo praticamente l’80 % del nostro prodotto nei canali ho.re.ca. e con l’accoglienza e le degustazioni che facciamo in cantina, è chiaro quindi che questo periodo per noi è durissimo, perchè di turismo non se ne parla e ristoranti e bar sono chiusi, abbiamo dei canali on line per la vendita, ma sinceramente, non suppliscono nemmeno un quarto di quelle che erano le nostre vendite pre covid. e’ un periodo duro, cerchiamo di tenere botta e speriamo in tempi migliori
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Come detto in precedenza sono una fetta importante del nostro lavoro, organizziamo degustazioni con assaggi di prodotti locali oltre ai nostri vini, pranzi o cene , facciamo anche un servizio di sommelier a domicilio per chi organizza eventi in strutture private e vuole avere una figura di riferimento per il servizio vini. ogni tipologia di esperienza è accompagnata da una visita alla cantina e ai vigneti.
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