– Perchè avete deciso di intraprendere questa esperienza? Da dove proviene la vostra passione per il vino? Quali sono le origini della vostra azienda?
La storia della nostra famiglia è da sempre legata al vino. Da 600 anni la nostra famiglia produce vino per uso famigliare e per amici, ma da mezzo secolo abbiamo deciso di intraprendere la vendita e l’imbottigliamento, portando avanti la tradizione dei nostri avi.
– Cosa significa per voi gestire un’azienda come la vostra?
La parte che non può mancare nella gestione sono la passione e il divertimento, insieme alla volontà di far conoscere il nostro vino, la nostra storia e le Marche nel mondo.
– Come nasce il vostro vino? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Il nostro vino nasce dal connubio di innovazione e tradizione. In particolare nei vigneti utilizziamo tecniche agronomiche come l’esposizione degli impianti e le tecniche di potatura tradizionali, mentre nella cantina si ritrovano le moderne tecnologie con il ciclo del freddo per la fermentazione e lo stoccaggio.
– Quali sono secondo voi le caratteristiche principali dei vostri vini?
La caratteristica che distingue il nostro vino è la mineralità accentuata, caratteristica favorevole nei vini bianchi e ancor più nel Verdicchio, caratteristica dovuta alla presenza nei nostri terreni di cristalli di calcite che, erosi dalla presenza di acqua, vengono assorbiti dalle viti, in particolare le più antiche.
– Qual è il futuro della vostra cantina? Avete già dei progetti in mente?
Guardando al futuro vediamo un leggero aumento della produzione a fronte di un grande incremento della qualità, insieme ad uno sviluppo della digitalizzazione e della comunicazione, in particolare le degustazioni private che si svolgono in cantina nel periodo estivo, in modo da far vedere in modo diretto il nostro mondo enologico.
– Quali sono le sensazioni che volete trasmettere ai consumatori attraverso le vostre etichette?
Le nostre etichette richiamano la più grande particolarità che si ritrova poi nelle bottiglie, la mineralità data dal terreno unico. I nostri vini sono sinonimo di eleganza. Adatti comunque per ogni situazione, mantengono caratteristiche organolettiche che richiamano la storia della cantina e della famiglia.
– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino?
Il vino è una questione soggettiva e produrlo è sinonimo di arte. Nella nostra concezione, per produrre un buon vino sono necessarie l’eleganza, il nostro focus principale, la dedizione, che deve però partire già dai vigneti, fornitori della materia prima, e la passione, senza la quale non si può affrontare ogni anno il rischio di esse viticoltore.
– Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero?
Eleganza e raffinatezza, date sia dalle selezioni delle uve e dei mosti, sia dalle lavorazioni in cantina che dagli affinamenti nelle botti e nelle bottiglie.
– Qual è il vostro rapporto con il territorio?
Il nostro territorio sono le Marche, l’unica regione al plurale d’Italia, e nella nostra piccola porzione ci siamo fatti portavoce, insieme ad altre aziende, della cultura enogastronomica e non solo, cercando di catturare l’interesse con il buon vino ed il buon cibo che a Cingoli abbiamo da offrire. Per quanto riguarda l’inquinamento inoltre, ci stiamo impegnando a ridurre le emissioni attraverso la salvaguardia di alcune porzioni di macchia mediterranea e preferendo le lavorazioni manuali anziché meccaniche, insieme ad un sempre maggiore uso di fertilizzanti naturali per preservare i terreni e le falde acquifere.
– Come si posiziona oggi il vostro vino? Siete più orientati al mercato nazionale o a quello internazionale?
In questi ultimi anni ci siamo orientati di più per sviluppare un mercato nazionale, nonostante nella nostra cantina ci siano ogni anno sempre più turisti stranieri che vengono da ogni parte del mondo per visitare la cantina e fare degustazioni direttamente nel territorio di produzione.
– Perchè un consumatore dovrebbe scegliere i vostri vini? E chi è il vostro target di riferimento?
Il nostro vino non è una semplice bevanda, ma in ogni fase di lavorazione mettiamo la nostra storia, il percorso che da secoli stiamo affrontando. Inoltre, ci sono caratteristiche quasi uniche nella posizione delle nostre vigne, in primis il terreno ricco di calcite che sommato al diverso microclima dato dal lago di Cingoli, dalle esposizioni esclusivamente a nord/nord-est e la presenza di falde acquifere nel sottosuolo, fanno dei nostri vini delle perle uniche in tutta l’area di produzione.
– Qual è secondo voi l’etichetta che più rappresenta la vostra azienda? E perchè?
Sicuramente l’etichetta fondamentale per noi è il Monte Circe, il sapore classico del Verdicchio, proveniente da grappoli selezionati e lavorati per renderlo un vino unico e ricercato, che racconta di noi, di Cingoli e tutta la storia che ha portato fino al momento in cui si assaggia.
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