– Cosa significa per voi gestire un’azienda come la vostra?
Portare avanti il testimone di un sognatore visionario, che ha saputo scommettere, 60 anni fa, su di un territorio povero ma riconoscente nei confronti di chi con resilienza e perseveranza ha deciso di lavorare le sue viti. Vogliamo quindi, con lo stesso spirito di iniziativa, abbracciare le nuove sfide che il futuro vorrà riservarci.
– Quali sono secondo voi le caratteristiche principali dei vostri vini?
Sapidità, freschezza, eleganza, persistenza.
– Qual è il futuro della vostra cantina? Avete già dei progetti in mente?
Immaginiamo di continuare a lavorare per ottenere prodotti del tutto privi di residui fitosanitari, al fine di ottenere le relative certificazioni; di migliorare le tecniche di lavorazione, dalla campagna alle mura della cantina; di investire ancora di più in energie rinnovabili, immaginando l’agrivoltaico come la chiave di volta per una lavorazione davvero sostenibile.
– Quali sono le sensazioni che volete trasmettere ai consumatori attraverso le vostre etichette?
Senso di appartenenza e riconoscenza alla famiglia; valorizzazione e rispetto del territorio e delle sue ricchezze.
– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino?
Conoscenza, cura e rispetto della terra per una pianta sana ed equilibrata e, quindi, un grappolo e un prodotto finale di assoluta qualità.
– Qual è il vostro rapporto con il territorio?
Cura, rispetto e promozione, suffragati dall’ottenimento delle relative certificazioni. Creazione di sinergie con gli altri produttori che, come noi, credono nelle potenzialità del Friuli Venezia Giulia.
– Qual è secondo voi l’etichetta che più rappresenta la vostra azienda? E perchè?
Il RADXUVA, parte della linea famiglia e dedicato ad Umberto, il nostro fondatore.
Si tratta, in particolare, di un vitigno autoctono e antico, da cui innesto è stato possibile trarre una pianta forte, capace di regalare un prodotto unico.
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