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Intervista a Azienda Fiorini

Aprile 27, 2023 /Posted byBest Wine Stars / 0

– Perchè avete deciso di intraprendere questa esperienza? Da dove proviene la vostra passione per il vino? Quali sono le origini della vostra azienda?

Il capostipite della famiglia, mio nonno Luigi Fiorini, era agronomo e docente di pratica agricola. Fu lui stesso che acquistò i terreni a Barchi, frazione di Terre Roveresche, nei primissimi anni del ‘900. Ci collocò la sua azienda, che divenne, da subito, sinonimo di condivisione e operosità. Passò poi il testimone al figlio Valentino, mio padre, che ereditò l’istinto indispensabile per fare bene questo lavoro. Ad affiancarlo, mia madre Silvana, tra le prime “donne del vino”, che incentivò la produzione e rese la tenuta un luogo accogliente in cui rinfrancare mente e corpo. Oggi alla guida dell’azienda ci sono io, Carla Fiorini, enologa, insieme a mio marito Paolo. Sotto la guida della terza generazione di vigniaioli l’azienda si amplia mantenendosi innovatrice per metodi e modi di fare agricoltura. Mia la scelta di passare a trattamenti di agricoltura biologica, nel segno di quel rispetto della terra lascito di un’illuminata tradizione di famiglia.

– Cosa significa per voi gestire un’azienda come la vostra?

Significa gestire una grande famiglia e soprattutto una realtà che ha nella natura e nel territorio i suoi primi interlocutori, nel senso che spesso è la natura che incide sulle nostre produzioni in termini quantitativi e qualitativi e che non si può prescindere dal territorio dove sei collocato, sia nelle scelte imprenditoriali sia nelle connessioni che si generano tra i soggetti.

– Come nasce il vostro vino? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?

Il nostro vino nasce da un continuo aggiornamento enologico e non solo tecnologico per cercare di ottenere il meglio dalle uve che da sempre sono coltivate nella nostra terra, per centrare al massimo quel terroir che solo terra – clima – uva e mano del vignaiolo possono conferire ad un prodotto.

– Quali sono secondo voi le caratteristiche principali dei vostri vini?

Freschezza, eleganza, autenticità, territorialità.

– Qual è il futuro della vostra cantina? Avete già dei progetti in mente?

Sicuramente continuare a promuovere il bianchello cercando di farlo conoscere fuori dai confini ragionali e nazionali, avviare un progetto insieme ai miei colleghi produttori per l riqualificazione del sangiovese del nord delle Marche, che ha tutte le carte in regola per essere un grande vino, ampliare l’attività di accoglienza ed enoturismo in cantina.

– Quali sono le sensazioni che volete trasmettere ai consumatori attraverso le vostre etichette?

Ogni etichetta rappresenta uno stile di interpretazione di un uva, posso avere etichette molto diverse pur avendo utilizzato la stessa uva se l’ho interpretato in modo molto diverso.

– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino?

Vocazione del terreno in termini anche di esposizione, grandissima attenzione alla vite ed all’uva, un buon enologo nel momento del taglio.

– Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero?

Bevibilità e gradevolezza.

– Qual è il vostro rapporto con il territorio?

In piena sintonia, non saprei vivere da nessun altra parte e cerco sempre sinergie con gli altri attori del territorio per promuoverlo, mi sento un ambasciatrice.

– Come si posiziona oggi il vostro vino? Siete più orientati al mercato nazionale o a quello internazionale?

posizionamento medio alto, molto conosciuto nel territorio, scarsamente sconosciuto al di fuori di esso, per ora il mercato nazionale ci sembra più facilmente raggiungibile.

– Perchè un consumatore dovrebbe scegliere i vostri vini? E chi è il vostro target di riferimento?

Per l’ottimo rapporto qualità prezzo, perché sono vini gastronomici e cioè che accompagnano il pasto in modo impeccabile, perché stiamo attenti ad usare il minimo dosaggio di solforosa e perché sono buoni.

Non abbiamo un target di riferimento ci sentiamo abbastanza unici.

– Qual è secondo voi l’etichetta che più rappresenta la vostra azienda? E perchè?

Sicuramente Tenuta Campioli, è stata la prima etichetta dell’azienda ed è tuttora la nostra bandiera.

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