– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
La nostra è un azienda a conduzione familiare che da generazioni coltiva 17 ettari di vigneto nelle Langhe: forti della profonda conoscenza del territorio in cui viviamo e lavoriamo, nel 1998 abbiamo deciso di iniziare a vinificare una parte della nostra produzione in vigna partendo con Dolcetto, Barolo e Barbera superiore, tutti vinificati dalle vigne più longeve dell’azienda per arrivare al Nebbiolo e alla Nas-cetta del comune di Novello di recente impianto.
Nel 2000 ci siamo presentati al pubblico col Dolcetto d’Alba “Bricco Pavia” e la Barbera d’Alba Superiore “Bricco Gigi”: quest’ultimo è uno dei vini più rappresentativi dell’azienda, quello per cui molti appassionati tornano sempre in cantina.
Col tempo lo studio, la ricerca e la voglia di migliorarci costantemente ci hanno portato ad ottenere importanti risultati anche col Barolo: il Crù più rappresentativo per noi è ovviamente “Panerole”, la nostra borgata, la nostra casa, che si trova nel comune di Novello a due chilometri da Barolo e tre da Monforte d’Alba; solo l’anno scorso abbiamo presentato il nostro Barolo “Panerole” 2016 alla commissione di degustazione di Gilbert & Gaillard ottenendo la valutazione di 93 punti.
La sfida più importante che abbiamo affrontato a soli undici anni dall’inizio della nostra avventura è stata quella di vinificare un bianco autoctono praticamente sconosciuto ai più e con tecniche di vinificazione arcaiche: la Nas-cetta del comune di Novello, un vino che ci ha riportati indietro nel tempo, quando le poche bottiglie prodotte erano vinificate dalle nostre prozie per allietare le feste di Natale. Non si tratta assolutamente di un bianco dolce, tutt’altro! La Nas-cetta è un semi-aromatico fermo che però ha la grande capacità di reggere lunghi invecchiamenti in bottiglia, come da tradizione dei grandi vini rossi della Langa del Barolo.
La voglia di sperimentare nuove tecniche di vinificazione ci ha portato a piantare vigneti di Nebbiolo che sono vinificati in purezza sia con metodi tradizionali ottenendo il Langhe Nebbiolo che vinificandolo rosè: ed ecco che così possiamo bere Nebbiolo anche nei periodi più caldi dell’anno senza perdere la nostra piemontesità !
Nel 2018 otteniamo la certificazione SQNPI (Sistema Qualità Nazionale di Produzione Integrata) che tutela sia l’acquirente che noi e tutta la manodopera che lavora in vigna garantendo un ecosistema sostenibile e tutelando la salute della vigna e delle persone.

Siamo un azienda giovane, che vuole migliorarsi costantemente per avere sempre più qualità e mantenere alta la reputazione dei vignaioli di Langa!
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
Prima fra tutte la nostra etichetta: la donna rappresenta Giovanna, nostra madre, senza la quale noi oggi non potremmo svolgere il nostro lavoro. Trovandosi vedova molto giovane ha creduto in noi e nell’azienda e ci ha sempre appoggiato e spronato a portare a termine ciò che era stato iniziato con grande sacrificio senza dimenticare la memoria storica che rappresenta e la profonda conoscenza del territorio in cui viviamo.
Quello che cerchiamo di trasmettere nel nostro lavoro è l’attenzione nella lavorazione del vino che deve essere il più possibile rispettosa della sua naturalità; ogni vino deve identificarsi con il terreno da cui nasce e con l’andamento climatico delle stagioni: per questo deve essere ogni anno unico, espressione dell’annata.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
I nostri sono vini che rispecchiano il territorio in cui viviamo: colori importanti che si mantengono a lungo nel tempo, salini e di buona struttura grazie anche al terreno di tipo tortoniano-massiniano in cui si trovano le vigne. La ricerca di una certa freschezza che si mantenga nel tempo è il nostro chiodo fisso.

– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
L’appasionato di vini della tradizione piemontese e il turista enoico che cerca vini importanti che riescano a sostenere lunghi invecchiamenti assieme alla possibilità di conoscere direttamente il produttore e la sua famiglia.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Le tecniche di vinificazione sono pressochè tradizionali anche se ad ogni vendemmia si sperimentano nuovi lieviti; per quanto riguarda l’affinamento noi utilizziamo barriques per il 90% di rovere francese e il restante di tonneau e barriques austriache .
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
Siamo presenti su un portale on-line che si chiama Langhe.net grazie al quale gli interessati possono prenotare una visita in cantina. Inoltre, siamo soci fondatori dell’associazione produttori della Nas-cetta del comune di Novello attraverso la quale partecipiamo agli eventi dedicati a questo vino. Infine, siamo presenti nell’enoteca regionale del Barolo col nostro Barolo e partecipiamo a tutti gli eventi dedicati oltre che ad altre manifestazioni sul territorio.
In quest’ultimo periodo abbiamo anche aperto un portale dove si possono acquistare i nostri vini on-line: www.langazone.com .
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Siamo aperti per le visite in cantina dal lunedì pomeriggio al sabato. Per avere maggiori informazioni potete cercarci sul sito www.langhe.net .
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