– Come nasce il vostro vino? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Il nostro vino nasce in campagna. Sembra una risposta ovvia ma non lo è. Le tecnologie enologiche oramai riescono a rendere ottimi vini che derivano da uve non eccelse, purtroppo con grande standardizzazione e perdita di identità dei prodotti. Il nostro approccio risulta essere invece molto tradizionale in cantina ma allo stesso tempo all’avanguardia in campagna: attraverso una buona conoscenza della viticoltura, lo studio delle fitopatie, buone pratiche agronomiche e una dedizione pianta-a-pianta, cerchiamo di far parlare la terra e la natura attraverso i nostri vini.
– Qual è il futuro della vostra cantina/distilleria? Avete già dei progetti in mente?
Di progetti la nostra mente è colma. Siamo a un punto di svolta in cui puntiamo a diventare un’azienda nota per la sua personalità e la sua artigianalità. Ci piacerebbe riuscire a sviluppare l’azienda agrituristica in un’ottica molto ampia e circolare in cui i ritmi della natura le facciano da padrone, come i pochi sfalci annuali, concimazione naturale da parte del bestiame da carne dell’agriturismo, allevare api oltre che per la produzione di miele per l’impollinazione delle nostre sementi spontanee che nascono nei vigneti, allestire un orto per migliorare la biodiversità oltre che per la produzione di ortaggi a km0. Un vero ritorno all’agricoltura attenta e vicina, insomma.
– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino?
Vitigni autoctoni, tanta cura in campagna, attenta lavorazione in cantina.
– Qual è il vostro rapporto con il territorio?
L’azienda nasce a conduzione familiare ed è presente nel territorio della Valtènesi dal 1973, immersa nelle colline moreniche del Lago di Garda, da cui si possono ottenere vini di grande personalità ed eleganza. Il grande effetto mitigatore del lago, le molte ore di luce e i suoi innumerevoli microclimi rendono alla vite una forza che in qualche modo riesce a emergere dal bicchiere. Da questo principio per noi fondamentale nutriamo un grande rispetto per la zona da cui proveniamo e auspichiamo che il cliente attento possa essere in grado di cogliere le grandi potenzialità che una zona viticola come la nostra ha.
– Perché un consumatore dovrebbe scegliere i vostri vini? E chi è il vostro target di riferimento?
Chi non ha mai bevuto qualcosa prodotto da noi o è tanto che non lo fa la prima cosa che vorremmo dirgli è: ”Vieni a trovarci, che ti porto a vedere le piante di cui hai potuto sorseggiare i frutti, dove posso dimostrarti l’impegno che mettiamo nel rispetto dell’ecosostenibilità e della nostra continua crescita”. Il nostro target di riferimento dunque è un consumatore che vuole conoscere ciò che beve, sia dal punto di vista personale che territoriale, attento a una conduzione sensata di produzione e con meno manipolazioni possibili del prodotto.
– Qual è secondo voi l’etichetta che più rappresenta la vostra azienda? E perchè?
Credo che se dovessi dare una bottiglia a una persona che non conosce il nostro territorio, sceglierei il Chiaretto proveniente da 100% uve Groppello. Riesce a esprimere con tutta l’eleganza di un vino rosato la particolare vena sapida e di finezza che i nostri terreni sono in grado di dare, donando allo stesso tempo degli aromi fruttati ed esotici che fanno trapelare la grande luce che i grappoli in questa zona riescono ad assorbire.
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