– Da dove proviene la scelta del nome della vostra azienda? Il vostro logo ha un significato in particolare?
Il nome della mia azienda è sempre stato questo. Sulle mappe e sulle cartine la località si chiama Mirandola, che senza dubbio viene dal latino.
Il logo è uno stemma araldico che riproduce il mio cognome (Scala).
– Quali sono le origini dell’azienda, e quale è stato il vostro percorso che vi ha portato a dove siete ora?
L’azienda fu acquistata nel 1973 da mio nonno. Ho sempre trascorso le mie estati in campagna e mi ha sempre affascinato la vita di campagna. Dopo la laurea, mi sono dedicato al vino, rilevando l’azienda da mio nonno.
– Quali sono le caratteristiche di unicità che contraddistinguono i vostri prodotti?
I nostri prodotti sono fatti con passione e seguendo le tradizioni contadine chiantigiane. Sono vini biologici, fatti in vigna e lavorati in cantina; non artefatti, ma che provengono dalle nostre uve: diversi tutti gli anni perché ogni annata è differente dalle altre.
– Se doveste raccontare i vostri vini a chi non li ha mai assaggiati, come li descrivereste?
Li definirei sinceri, e soprattutto immediatamente riconducibili al territorio e, perché no, a chi li produce.
– Qual è il consumatore tipo di riferimento della vostra azienda? A chi si rivolge il vostro vino?
Sono sempre stato convinto che il vino è un alimento, e un alimento che fa parte della nostra cultura e dieta. Io mi rivolgo a tutti; cerco di produrre vini buoni con un ottimo rapporto qualità prezzo. Certamente la gamma prevede diversi prodotti , e ogni vino si rivolge ad un target: dal vino più immediato che tutti apprezzano, a quello un po’ più importante che ha bisogno di una conoscenza maggiore.
– Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Come detto, cerchiamo di ottenere il massimo da ogni annata. Il processo produttivo è tradizionale, ma rispetto al passato, c’è senz’altro una maggiore attenzione alla cura dei particolari in ogni fase della produzione, dalla vigna alla cantina.
– Quali sono i canali di vendita utilizzate per raggiungere i vostri clienti? Quali strategie avete adottato in questo momento di emergenza sanitaria?
I canali di vendita sono contatti diretti, e manifestazioni locali e eventi organizzate dal Consorzio. Nel periodo di emergenza abbiamo utilizzato i social e cercato di fidelizzare i clienti privati.
– Organizzate visite in cantina per appassionati? Se sì, cosa prevedono?
Le visite in cantina prevedono l’assaggio di vini, la visita della cantina, e la spiegazione del nostro modo di lavorare.
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