– Perchè avete deciso di intraprendere questa esperienza?
Ho deciso di valorizzare i prodotti che il nostro territorio offriva, vinificando quello che la natura ogni anno ci donava.
– Da dove proviene la vostra passione per il vino?
Vengo da una famiglia che ha sempre lavorato in vigna ed ha vinificato per la famiglia, io ho deciso di compiere l’ultimo passo imbottigliando i miei primi vini a solo 23 anni.
– Quali sono le origini della vostra azienda?
Nata nel 2003 ed ho iniziato ad imbottigliare nel2004 , nata per mia volontà per una scommessa con me stesso, volevo capire cosa succedesse una volta imbottigliato ed etichettato i miei primi vini e quali fossero le reazioni dei miei clienti.
– Cosa significa per voi gestire un’azienda come la vostra?
Passione, sacrificio, rispetto per la natura. Gestisco l’azienda a 306 gradi dalla potatura alla consegna della bottiglia, passando per la fatturazioone, praticamente è la mia vita 365 giorni l’anno.
– Come nasce il vostro vino? Avete un approccio alla produzione più tradizionale o utilizzate tecniche innovative?
Conduco 3 ha in lotta integrata e ho la richiesta di conversione a biologico , ho già lanciato un ancesatrale naturale ma continuo per ora a lavorare anche sui vini convenzionali, mantenendo quanto più possibile la loro natura.
– Quali sono secondo voi le caratteristiche principali dei vostri vini?
Unici e soprattutto diversi ad ogni annata, sembra una cosa semplice ma non tutti possono permettersi il lusso di saltare qualche annata perchè le uve non rispecchiano le caratteristiche qualitative da me impostate.
– Qual è il futuro della vostra cantina?
Sarà sempre una piccola realtà dove verranno prodotte al massimo 35.000 bottiglie e dove la nia famiglia si intreccia col mio lavoro.
– Avete già dei progetti in mente?
La conversione al biologico per qualche vigneto.
– Quali sono le sensazioni che volete trasmettere ai consumatori attraverso le vostre etichette?
Ogni etichetta ha un nome e nella magigor parte dei casi quel nome appartiene ad un membro della mia famiglia per me vitale, mio padre, mia madre, mia moglie, i miei figli, come si potrebbe dare il nome di un figlio ad un vino che si produce senza amore? Le mie etichette sono il riassunto della mia vita in vigna ed in cantina.
– Quali sono per voi le tre regole d’oro per un buon vino?
Uva sana, vinificazione rispettosa, tanto affinamento in bottiglia anche per i vini bianchi.
– Se dovesse scegliere due parole chiave per descrivere i vostri prodotti, quali sarebbero?
Tipico, rispettoso.
– Qual è il vostro rapporto con il territorio?
Io vivo in simbiosi con il mio territorio ed i miei vini.
– Come si posiziona oggi il vostro vino? Siete più orientati al mercato nazionale o a quello internazionale?
Per ora siamo al 50% ma considerando l’unicità dei vini e la mia voglia di non mercanteggiare sui prezzi , considerando il sacrificio, sto spingendo più all’estero.
– Perchè un consumatore dovrebbe scegliere i vostri vini? E chi è il vostro target di riferimento?
Il consumatore dovrebbe scegliere i miei vini perchè perchè rappresentano a pieno la tipicità dei vitigni Irpini, il target di riferimento è medio/alto.
– Qual è secondo voi l’etichetta che più rappresenta la vostra azienda? E perchè?
È difficile, sono tutti miei figli.
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